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SANITà SUL TERRITORIO RICACCIATA INDIETRO DI TRENT'ANNI: ECCO I TAGLI PREVISTI ALL'OSPEDALE 'SAN PIO DA PIETRELCINA'

L'allarme di 'VastoViva' e l'elenco delle Unità Operative Complesse destinate a scomparire

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Gastroenterologia, Neurologia, Nefrologia, Otorinolaringoiatria, Malattie infettive, Patologia clinica e Pediatria: sono queste le Unità Operative Complesse destinate a sparire dall’ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto. A lanciare l'allarme sul corposo ridimensionamento del presidio vastese è l'associazione politico-culturale 'VastoViva': "Dalle dichiarazioni rese dal direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti e da quanto noto dal programma operativo 2011 ormai abbiamo la certezza - si legge in una nota - che l’ospedale di Vasto contribuirà con una significativa quota di teste alla 'ghigliottina' imposta alle Asl dalla Regione e siamo ottimistisiamo ottimisti, sperando che presto si ricopriranno i posti di direttore di Chirurgia e Ortopedia e che finalmente anche la storia infinita della nomina del primario del Pronto Soccorso trovi compimento!". Si torna indietro di trent'anni, in pratica, secondo gli attivisti di 'VastoViva'. "Con un colpo di spugna - si legge ancora nel documento dell'associazione - la Regione Abruzzo cancella la storia di 30 anni: torniamo alla struttura ospedaliera della fine degli anni '80, una struttura senza infamia e senza lode. In effetti, in più rispetto ad allora c’è la Rianimazione, imposta per legge, e la Urologia, reparto di eccellenza anche a detta di Zavattaro, peraltro non tenero nei suoi giudizi sugli ospedali del Chietino, che ne ha garantito la sopravvivenza, almeno fintanto che il prof. Schips (il primario, ndr.( resterà da queste parti. Anche per i non addetti ai lavori è intuitivo il significato della trasformazione di una Unità operativa da complessa a semplice: lo stipendio ridotto riguarda il singolo primario, ma la riduzione di risorse e la riduzione della complessità dei problemi risolvibili a Vasto ricade su tutta la collettività. Passiamo dall’ambizione di voler essere un ospedale di confine, attrattivo anche per i fuori regione, ad un ospedale di confino, non sempre adeguato neppure per i residenti. Quali grandi professionalità mediche avranno più voglia di portare a Vasto la loro opera e di restarci per tutta la durata della loro carriera? Ospedale di transito, dunque, per pazienti e per operatori". Ultime considerazioni sull’Emodinamica che il manager Zavattaro ha indicato prossima per Vasto (e realizzabile entro otto mesi): "Abbiamo registrato le buone intenzioni del direttore generale, ma nessuna certezza ci arriva dal Commissario alla Sanità. Intanto sono stati ultimati i lavori della Emodinamica di Avezzano, che necessariamente dovrà essere autorizzata dalla Regione, per non gettare alle ortiche fondi investiti e lavoro. Se il numero delle sezioni di Emodinamica autorizzate dalla Regione non passa da 4 a 6 con una variazione del Piano Operativo 2011 le buone intenzioni resteranno solo chiacchiere. E Vasto, ancora una volta beffata, non avrà la sua Emodinamica. Tutto cancellato! E tutto questo - si conclude nella nota di 'VastoViva' - si sta svolgendo tra gli sguardi ora distratti, ora assenti, ora complici, di quei politici che per settimane e mesi hanno tentato di tranquillizzarci che le cose andavano bene, e che in realtà se la vedono sfilare sotto il naso e non danno segni di accorgersene".
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