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TUTELA DELL'AMBIENTE: NASCE IL MOVIMENTO 'PUNTA PENNA LIBERA DAGLI INCENERITORI'

Progetto di centrale termoelettrica a biomasse, si anima il dibattito. Iacobucci: 'Aggressioni personali esaerate'

a cura della redazione
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Un iter andato avanti per qualche anno in completo silenzio e nomi ed etichette che nasconderebbero l'effettività dell'impianto: un inceneritore. Il progetto di realizzare una centrale termoelettrica a biomasse nell'area industriale del porto di Vasto continua a far discutere. Dopo l'iniziativa di Antonino Spinnato (Verdi e promotore della Costituente Ecologista), che chiede sollecita la costituzione di un comitato civico popolare di opposizione, si registra la nascita del movimento 'Punta Penna libera dagli inceneritori', con un gruppo già attivo sul social network Facebook. "Più che la democrazia - si legge in una nota del movimento - nel nostro Paese è celebrata la libertà. Che spesso, sia ben chiaro, è appannaggio di chi deteniene più mezzi per garantirsela. Vasto non fa eccezione. Così si vorrebbe essere liberi di realizzare una cosiddetta centrale termoelettrica a biomasse a Punta Penna, praticamente sulla Riserva Naturale di Punta Aderci. L'iter per la realizzazione è andato avanti per qualche anno in totale silenzio. Oggi la volontà di un gruppo imprenditoriale svizzero, al quale partecipa con un 15% delle quote l'imprenditrice vastese Iacobucci, accelerata probabilmente dal timore di perdita di qualche incentivo statale, ha fatto parlare dell'argomento. Ecco, quel silenzio pluriennale è antidemocratico. La democrazia si esercita non solo con il voto, al quale la Iacobucci ha mostrato tutto il suo interesse aderendo, a pochi mesi dalle elezioni amministrative vastesi, alla lista Alleanza per Vasto, legata non solo per assonanza ad Alleanza per l'Italia di Rutelli. Il voto è 'solo' uno strumento democratico. Più che di democrazia, che vorrebbe partecipazione popolare ai processi decisionali, si tratterebbe di una ricerca del consenso intorno ad intenzioni politiche personali o comunque particolari. Altro elemento che fa ben notare l'assenza di democrazia, pure quando si mina come in questo caso la salute pubblica e l'integrità ambientale, è l'uso strumentale delle parole. Qui si usa dire 'centrale termoelettrica' e su questi due termini si insiste, pur non significando assolutamente nulla da soli. Centrale termoelettrica è un impianto che produce energia elettrica tramite un processo termico, ma se volutamente non si dice quale sia il processo ed il combustibile, è chiaro che si tenta di nascondere un elemento determinante. Centrale termoelettrica è anche, tanto per dire, una centrale nucleare. E pure se a queste due parole aggiungiamo 'biomassa', diventando così l'impianto una 'centrale termoelettrica a biomasse', è chiaro il tentativo mistificatorio della definizione, se non si vuol dire cosa sia quella biomassa, che per legge potrebbe essere: residui delle coltivazioni destinate all'alimentazione umana o animale; piante coltivate per scopi energetici; residui dal campo forestale. Ma biomasse sono considerate anche gli scarti di attività industriali come i trucioli di legno, scarti delle aziende zootecniche e (attenzione!) i rifiuti urbani. Considerando che normalmente una cosiddetta centrale termoelettrica a biomasse riesce ad avere, al meglio, un rendimento energetico di poco superiore al 20% (il restante 80% è assorbito dall'impianto per il suo normale funzionamento!), preferiamo chiamare questo impianto con il suo nome reale, più semplice e più consono perchè quello che meglio descrive la sua attività: inceneritore. Ed a questo dobbiamo opporre forte e chiaro il nostro no!" "Aggressioni personali esagerate": così l'imprenditrice vastese Silvana Iacobucci definisce le esternazioni e le note stampa diffuse da coloro che, a vario titolo, si sono dichiarati contrari al progetto di una centrale termoelettrica da realizzarsi in località Punta Penna. "Ho dato mandato all'avvocato Arnaldo Tascione di avviare le azioni legali a difesa della mia persona. Queste sono aggressioni personali esagerate". Secondo Davide D'Alessandro (coordinatore cittadino di Alleanza per Vasto) la Iacobucci verrebbe 'colpita' perché ha aderito al movimento civico da lui coordinato. "L’adesione ha scatenato la rabbia di quanti, soprattutto a Sinistra, temono di non essere riconfermati alla guida della città, dopo un’Amministrazione che l’ha condotta, attraverso ben quattro Giunte, al punto più basso della sua storia. Accusare una persona, che si vuole impegnare per la propria città, di coltivare interessi particolari, significa aggredirla, screditarla, additarla, indebolirla. Noi crediamo sia doveroso liberare non soltanto Punta Penna, ma tutta la Città del Vasto da una politica che tanto ha promesso e nulla ha mantenuto, da chi parla di energia e a mala pena riesce ad avvitare una lampadina, da sacche di inadeguatezza, di ignoranza e di violenza verbale che minano alle basi la possibile costruzione di una nuova politica, non più ancorata alle corti dei miracoli e alle consorterie di varia natura. Vasto va liberata da quanti vogliono tenerla ancora sotto scacco. A Silvana, che giustamente ha deciso di percorrere tutte le strade necessarie per difendere la sua persona, va non solo la nostra solidarietà, ma il plauso di aver scelto con coraggio Alleanza per Vasto".
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