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'PROVE TECNICHE' DI NUOVA CAMPAGNA ELETTORALE: VENDOLA 'INFIAMMA' IL POPOLO DELLA SINISTRA A PALAZZO D'AVALOS

'Berlusconismo' nel mirino. 'Io leader? Dovranno deciderlo gli elettori con le primarie'

a cura della redazione
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La pioggia ha 'quasi' costretto gli organizzatori al cambio di 'location', ma alla fine il trasferimento non c'è stato. Anticipo 'bagnato', ma incontro confermato a Palazzo d'Avalos e bagno di folla nel cortile dell'antica residenza marchesale per il presidente della Regione Puglia e leader nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà alla conclusione degli appuntamenti politici programmati nell'ambito di 'Sinistra in Festa', evento sviluppatosi in due giorni su iniziativa del coordinamento cittadino di SEL. Lui, Nichi Vendola, dal palco, introdotto dagli interventi dell'assessore comunale Anna Suriani e del sindaco Luciano Lapenna, 'circondato' da esponenti locali e abruzzesi e molisani del suo partito (ci sono Sante Cianci, Anna Suriani, Giovanni Mariotti, Valfrido Adorante, il segretario provinciale, Antonio Di Stefano, il responsabile molisano del partito Mauro Natalini e due giovani della 'Fabbrica di Nichi' di Vasto), parla a braccio per oltre un'ora toccando diversi aspetti nella sua lunga relazione. Punti nodali il 'berlusconismo' e la speranza di un nuovo centrosinistra. "Berlusconi, metà Peron e metà Wanna Marchi - dice Vendola - ha portato l'Italia a una deriva. Noi oggi abbiamo il dovere di rimetterla in piedi. Partiamo dal Paese reale: se il centrosinistra non avrà paura e avrà coraggio credo che potrà vincere e far vincere l'Italia migliore". Con Vendola leader? "Lo deciderà il popolo", dichiara convinto, rilanciando la proposta delle primarie di coalizione. Accenni sulla crisi attuale della maggioranza di Governo. "Ogni giorno che passa dimostra la deflagrazione del centrodestra. E' la fine di una stagione. Per certi versi può essere un passaggio d'epoca portare al capolinea il 'berlusconismo' che in questi 15 anni ha danneggiato gravemente il Paese. L'Italia - ha aggiunto - oggi è un Paese più povero, con meno diritti sociali, e con meno diritti di libertà. E' un Paese regredito. Bisogna portare il berlusconismo al capolinea e bisogna scrivere un altro libro. Il centrosinistra - ha poi sottolineato tra gli applausi ed il consenso della nutrita platea - non può semplicemente mettere insieme le cose del passato. Deve essere l'inchiostro per scrivere il libro della speranza di un futuro diverso della società italiana, un futuro che capovolga il destino di precarietà delle giovani generazioni". FOTO PIERFRANCESCO NARDIZZI
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