Rubavano semirimorchi in Val di Sangro per poi trasformarli in supporti per le giostre da mettere a disposizione del capo della banda, un giostraio di Lanciano. Una vera e propria organizzazione, quella sgominata nel Vastese dai carabinieri delle stazioni di San Salvo e Gissi, coordinate dalla Compagnia di Vasto. Cinque le persone denunciate: G.D.F., 36 anni, giostraio di Lanciano, la moglie C. P., 36 anni, di Lanciano e i tre dirigenti di una ditta di Gissi, la ''Metaltecno'', E.D.S., 22 anni, di Scerni, amministratore unico dell'azienda specializzata nella produzione di giostre e pannelli per frigoriferi, I.D.S., 32 anni, di Scerni, socia della ditta, e B.B., 48 anni, di Vasto, collaboratore e reale gestore della fabbrica. Per tutti, le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al furto di mezzi pesanti, trasformazione d'uso e destinazione diversa da immatricolazione, ricettazione e favoreggiamento reale. Le indagini sono partite il 12 novembre 2005, quando un imprenditore ventottenne di Paglieta, D.D., denunciò il furto di un semirimorchio contenente 840 sollevatori per furgoni Ducato e 900 cestelli per ruote di scorta del valore complessivo di 200 mila euro. Altri mezzi erano spariti nei pressi dello stabilimento Sevel di Piazzano di Atessa. Il 2 maggio di quest'anno la svolta nelle indagini, determinata dal ritrovamento, da parte dei carabinieri di San Salvo, del rimorchio rubato, parcheggiato nella zona industriale di Piana Sant'Angelo. Dalla targa alterata, i militari dell'Arma sono riusciti a risalire ad un'azienda della zona industriale di Gissi, la Metaltecno, dove hanno rinvenuto altri due rimorchi, rubati anch'essi nella zona di Atessa. Accertato, a seguito di perquisizione ordinata dalla Procura del Tribunale di Vasto, che i mezzi erano destinati alla trasformazione in giostre, i carabinieri hanno denunciato i 5 membri dell'organizzazione. La refurtiva trovata nel semirimorchio a San Salvo era destinata probabilmente ad essere fusa per non lasciare tracce.