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ELEZIONI, IL GIORNO DELLA RIFLESSIONE

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Ieri sera gli ultimi appelli, oggi la pausa di riflessione, domani e dopodomani al voto. E' calato il sipario sulla campagna elettorale per le elezioni comunali a Vasto. Una campagna ''al vetriolo'', con massicce dosi di accuse e attacchi, che hanno un po' spostato l'attenzione dell'elettorato da quelli che sono i reciproci programmi futuri dei candidati a sindaco per il futuro della città allo scontro a muso duro che anche ieri, alla conclusione dei 'giochi', ha visto toni indubbiamente forti nei due comizi finali. Tagliente ha parlato nelle vicinanze della cattedrale di San Giuseppe, Lapenna nella zona dei ristrutturati ex Palazzi Scolastici di corso Italia. Era la stessa ora, più o meno, ed il centro storico, in questa occasione, è apparso come non mai ''spaccato a metà''. Giornata di riflessione, dunque, in vista delle due intense giornate dedicate al voto di domani e dopodomani. Quale sarà il responso delle urne? Ancora un po' di attesa e poi il tutto sarà chiaro e definito. La fiducia, nei due ''competitors'', non manca. Lapenna, che parte dal confortante 40,91 per cento dei consensi raccolto al primo turno, si dice sicuro che i vastesi accorderanno pieno sostegno al progetto di cambiamento amministrativo proposto dal centrosinistra. L'accordo con Giuseppe Forte, che al voto del 28 e 29 maggio, raccolse il 20,56 per cento delle preferenze, lo pone in una posizione d'indubbio vantaggio anche se Tagliente (29,19 per cento), da parte sua, continua a ribadire che le posizioni delle due coalizioni sono in parità e non è detto che il consenso raccolto da Forte al primo turno vada a sommarsi a quello dell'Unione. I dubbi, in tutti i modi, non mancano, anche e soprattutto nel centrodestra. Dove andrà pure verificato il reale sostegno di Forza Italia a Tagliente, con il coordinamento cittadino azzurro che non da oggi è in rotta con le posizioni dell'attuale consigliere regionale-candidato sindaco. Altro aspetto da non trascurare sarà l'astensionismo. Il 28 e 29 maggio ha votato oltre l'82 per cento degli aventi diritto, l'impressione è che questa volta la soglia si abbasserà, e nemmeno di poco. Un aspetto che potrebbe giocare un ruolo decisivo al ballottaggio.
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