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AREE DISMESSE EX FERROVIA, UNA PROROGA PER L'ACQUISTO

a cura della redazione
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Un protocollo d'intesa tra Regione Abruzzo, Provincia di Chieti, Comuni della costa chietina e Rfi (Rete ferroviaria italiana) per impedire, fino alla fine del 2007, la vendita delle aree dismesse della tratta ferroviaria Francavilla-San Salvo e concedere le stesse in comodato d'uso alla Provincia per un gestione provvisoria. L'atto dovrà essere firmato, entro fine mese e sarà siglato, in primis, dal presidente della Regione, Ottaviano Del Turco. Questo è quanto stabilito l'altro giorno a Fossacesia, nella sede del municipio durante l'incontro, organizzato da Anci Abruzzo, che ha visto sedere intorno allo stesso tavolo l'assessore regionale all'Ambiente Franco Caramanico, il responsabile per l'attuazione del programma, Lamberto Quarta, il presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti, il vice, Umberto Aimola, il presidente Anci, Antonio Centi, sindaci, amministratori locali e rappresentanti di Rfi. E' stata dunque chiesta la proroga di un anno rispetto alla iniziale scadenza anche perché le esose somme necessarie all'acquisto delle aree dismesse (si parla di 18 milioni di euro) non sono attualmente nelle disponibilità degli enti interessati. Nei prossimi giorni, intanto, avrà luogo un incontro con i responsabili della società Real State, società del gruppo Rfi, che gestisce la valorizzazione del patrimonio dismesso delle Ferrovie proprio per definire i dettagli dell'operazione. L'assessore Caramanico ha ribadito l'enorme valenza ambientale delle aree puntualizzando che si tratta di una grossa opportunità di sviluppo per l'intera costa chietina e avanzando alcune ipotesi di percorso. ''Quella che appare più lineare, fermo restando la firma della convenzione con Rfi - ha detto l'assessore - è l'approvazione di una legge di istituzione di una riserva in quelle aree non per creare nuovi vincoli ma per avviare un processo di pianificazione e di tutela del patrimonio a fini turistici. Importante - ha aggiunto - potrebbe risultare anche la creazione, nella fase di gestione delle aree, di una Società di trasformazione urbana (STU) a partecipazione pubblica e privata che consentirà più facilmente il superamento dei problemi di acquisizione delle aree''. Quarta ha ribadito il ruolo chiave della Regione indicando nel Prs (Piano regionale di sviluppo) lo strumento di programmazione, in via di predisposizione, nel quale andrà calato questo protocollo.
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