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INCENDIO IN VIA XXIV MAGGIO, CONVALIDATO L'ARRESTO

a cura della redazione
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Resta rinchiuso nel carcere di Torre Sinello a Vasto Angelo Di Santo, l'imprenditore edile di 34 anni, nei guai per l'incendio appiccato venerdì notte nella rimessa della palazzina appartenente al notaio Camillo Litterio nel quale sono andate distrutte sette auto e due moto, con ingenti danni riportati per la minata stabilità del piano interrato e del primo piano dello stabile. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Vasto, Paolo Di Croce, che ha dunque convalidato l'arresto dell'imprenditore, eseguito qualche ora dopo il grave episodio dai carabinieri. Di Santo avrebbe riconosciuto le proprie responsabilità, tornando a ribadire le proprie pretese economiche (oltre cinquecentomila euro) vantate da società riconducibili a Litterio. Tesi, quest'ultima, con decisione rispedita al mittente sia dal notaio Litterio che dal suo legale, l'avvocato Giovanni Cerella, a giudizio del quale si tratterebbe di ''ipotesi realmente fantasiose'', suggellate da una diffida, depositata in Procura, di Litterio contro Di Santo per tentata estorsione. Intanto, questa mattina, sono state eseguite accurate perizie ed esami all'interno del garage e dei diversi piani della palazzina di via XXIV maggio coi rilievi compiuti dai Vigili del Fuoco di Chieti. Gli uffici ai piani alti sono agibili, non lo sono, al contrario, quelli al pianterreno dove ubicata la locale sede della Banca Carim, la Cassa di Risparmio di Rimini. A tempo di record, comunque, la direzione dell'istituto di credito romagnolo ha aperto un nuovo sportello, sotto i portici dei vicini ex Palazzi Scolastici di corso Italia.
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