Sabato mattina, dalle ore 10.15, alla presenza del vescovo di Chieti-Vasto monsignor Bruno Forte, è in programma l’inaugurazione dei locali del centro socio riabilitativo “Luce DownN” della sezione vastese dell’Arda, l'Associazione Regionale Down Abruzzo Onlus, in via Pompeo Suriani 68 .
Il nutrito programma prevede l'accoglienza ed il taglio del nastro da parte dei ragazzi del centro, la benedizione dei locali ed un discorso del vescovo ed a seguire gli interventi di Giuliano Giammichele, presidente dell'Arda Onlus di Vasto e di Elio De Aloysio, ragazzo Down. Previsti i saluti di Pierluigi De Rosa, presidente Arda, di Ermanno Di Bonaventura, presidente del Centro per i Servizi del Volontariato di Chieti, del sindaco Luciano Lapenna e dell'assessore alle Politiche sociali Marco Marra. Invitati a partecipare l'assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni ed il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio oltre ad altri sindaci e rappresentanti istituzionali ed economici del territorio. Sarà presente il prof. Giandomenico Palka, docente di Genetica medica all’Università di Chieti, da sempre al servizio delle persone Down e dei loro familiari, il prof. Giuseppe Carullo, socio fondatore e presidente per 28 anni (fino ad ottobre 2008) dell’Associazione Regionale Down Abruzzo con sede a Pescara.
L’Arda di Vasto, come la sede di Pescara, è una struttura di supporto, informazione ed accoglienza per persone con sindrome di Down e loro familiari. Promuove la ricerca scientifica, l’assistenza medica scolastica, l’inserimento lavorativo e l’integrazione sociale. L’Associazionre è nata a luglio del 2009, voluta e gestita dai genitori di persone con sindrome di Down, ed opera per circa 70 utenti residenti a Vasto, nei Comuni del Vastese e limitrofi. Le attività principali del centro socio riabilitativo “Luce Down” sono indirizzate ad assicurare, attraverso il coordinamento del comitato medico scientifico dell’Associazione, i controlli periodici di esami strumentali e di laboratorio e di visite mediche specialistiche contenuti nel protocollo delle malattie rare per disabilità intellettive in situazione di gravità, nonché controlli e visite all’occorrenza. L’obiettivo è quello di migliorare le difese immunitarie, monitorare le patologie indotte e lo stato di salute generale, valutare le capacità cognitive e le abilità di ogni ragazzo per l’elaborazione di progetti mirati allo sviluppo dell’autonomia; a realizzare una serie di attività riabilitative calibrate al raggiungimento della maggiore formazione e autonomia possibile, mirate all’integrazione; a sperimentare soggiorni di autonomia totale in comunità protetta.
La residenza protetta si propone come risposta alle persone disabili e delle loro famiglie con una struttura innovativa non rigida e istituzionalizzante, ma flessibile e aperta all’interscambio con la rete di risorse sociali del territorio. Sarà data precedenza alle persone prive o impossibilitate temporaneamente di un riferimento familiare. Quindi offrire pari opportunità e pari dignità ai disabili in situazione di gravità significa difendere e migliorare la loro vita.