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RISCHI DI DERIVA PETROLIFERA DELL'ABRUZZO E RASSICURAZIONI CHE NON CONVINCONO

L'intervento di Eliana Menna (Italia dei Valori)

a cura della redazione
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"Nonostante le rassicurazioni del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppeantonio, e del presidente della Regione, Gianni Chiodi, le rispettive Giunte di centrodestra che ci governano si dimostrano incapaci di bloccare, normativamente e politicamente, l'iter dei progetti presentati dalle società petrolifere al Governo nazionale, progetti di ricerca che prevedono installazioni di piattaforme per l'estrazione di petrolio a poche decine di metri dalle coste abruzzesi. E' di pochi giorni fa, infatti, la notizia di una nuova istanza di permesso di ricerca di idrocarburi presentata dalla Petroceltic per il tratto di mare che va da Vasto a Pineto". Inizia così un articolato intervento sui rischi della deriva petrolifera in Abruzzo, e nella fascia costiera in particolare, del consigliere provinciale e capogruppo dell'Italia dei Valori Eliana Menna. "Il discorso è complesso - prosegue - semplificandolo al massimo possiamo dire che con l'installazione di dette piattaforme la nostra regione subirebbe un grave danno d'immagine e un probabile danno ambientale a cui seguirebbe il crollo del turismo, il crollo dell'export e dei servizi, in poche parole potremmo assistere ad un vero e proprio cortocircuito economico. E' ovvio che in un'ipotesi del genere l'Abruzzo dovrebbe sacrificarsi non poco per l'interesse nazionale (che poi tanto nazionale non è in quanto trattasi di meri interessi privati), ricevendo in cambio niente. Se a quanto detto aggiungiamo che il federalismo fiscale dovrebbe rendere autonome le regioni finanziariamente, questo significa che la nostra economia non potrà più reggersi su ciò che da sempre state le nostre risorse ed eccellenze, cioè il turismo, l'agricoltura e tutto quello che ne è collegato. A questo punto la domanda da porsi è: può il Governo nazionale pretendere dalle regioni un'autonomia di entrata e di spesa e contemporaneamente imporre scelte che riguardano la gestione del territorio? Rispondendo, in linea di principio e in maniera molto sintetica, diciamo che è possibile accettare un progetto di federalismo fiscale che garantisca una buona perequazione, è possibile accettare la competizione con le altre regioni ma a condizione che non ci venga usurpato il controllo sul nostro territorio, che non venga sottratta la possibilità turistica e agricola dell'Abruzzo, perché in tal caso, considerata anche la profonda crisi che attraversa il settore industriale, ci ritroveremmo a non poter più agire politicamente ed economicamente. Per queste motivazioni - conclude - noi dell'Italia dei Valori ribadiamo il nostro 'no', a tutti i livelli, a questo programma di petrolizzazione dell'Abruzzo avviato dal Governo nazionale e subito passivamente dagli amministratori abruzzesi".
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