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PROBLEMI DEL CENTRODESTRA VASTESE E PROSPETTIVE DI ALLENZA PER VASTO: L'INTERVENTO DI D'ALESSANDRO

a cura della redazione
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"'Assenza di un tavolo politico, mancanza di un leader condiviso e carenza di un progetto politico': sarebbero questi, secondo alcuni, i problemi del Pdl vastese. Ma un partito dove non vi è tavolo politico, dove manca un leader condiviso, dove è carente il progetto politico, semplicemente non è un partito o, se preferite, è un partito mai nato". Così Davide D'Alessandro, coordinatore di Alleanza per Vasto che interviene dopo un recente articolo di Christian Lalla che individuava quelli che, a suo giudizio, sono le prime difficoltà del centrodestra vastese ed in particolare del suo partito più rappresentativo, il Popolo della Libertà. "Alla base del partito mai nato - prosegue D'Alessandro - c’è il sogno (che proviene, si direbbe, dal basso e da gran parte dell’elettorato di Destra) di azzerare gli uomini considerati del passato, Prospero e Tagliente su tutti, e c’è una crescente insoddisfazione perché tale sogno non riesce a diventare realtà. E non riesce a diventare realtà perché i due uomini, considerati del passato, sono ancora in carriera, entrambi consiglieri regionali di maggioranza. Che fanno i ragazzi in questi casi? O si abbandonano all’infantilismo, sognando una rimozione forzata dei due, che non avverrà mai, oppure dimostrano di avere gli attributi di marmo, secondo la colorita espressione di Mazzone su Ranieri, e scelgono di diventare grandi, di decidere che una nuova politica è possibile, che un’altra politica è possibile (anche senza Totti e De Rossi, senza Prospero e Tagliente), la presentano all’elettorato e aspettano il risultato degli elettori, unici giudici in grado di separare l’infantilismo dalla maturità". Nel ribadre il suo concetto di "Pdl e Pd, due storia mai nate", D'Alessandro sottolinea infine il progetto Alleanza per Vasto, definito "diverso, profondamente innovativo e che punta a raccogliere il consenso della maggioranza dei vastesi con il superamento delle vecchie logiche, l’abbandono dei partiti padronali e parentali, il tavolo politico, la presenza di una leadership condivisa, un robusto progetto politico, una nuova e grande storia civica da scrivere insieme".
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