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QUELLE LEGGI NON RISPETTATE E IL DRAMMA DI TROPPE MORTI: IL RAMMARICO DI ANTONIETTA CENTOFANTI

a cura della redazione
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Quasi un anno di distanza da quel 'maledetto' 6 aprile ed ancora oggi un dolore ed un'amarezza troppo grandi da poter mettere all'angolo. Antonietta Centofanti, la zia di Davide, lo studente di Vasto rimasto vittima del crollo della Casa dello Studente a L'Aquila in conseguenza del terremoto, presidente del Comitato delle Famiglie delle vittime, segue passo dopo passo gli sviluppi della vicenda giudiziaria innescatasi in seguito a quel drammatico evento. "Le perizie del Tribunale parlano da sole - dice - Molte morti, se solo fossero state rispettate le leggi, si potevano evitare". Il suo pensiero lo ribadisce relativamente alle accuse, formulate dalla Procura della Repubblica del capoluogo abruzzese, contenute nei tre avvisi di garanzia emessi per il crollo di un condominio di via D'Annunzio, nei pressi della villa comunale, dove morte tredici persone. In queste perizie si parla apertamente di materiale costruttivo scadente e calcestruzzo di scarsa qualità utilizzato per la costruzione dell'edificio. "Non si tratta di perizie di parte - aggiunge - ma del Tribunale. E se i periti affermano cose del genere credo che si sia fatto tutto con il giusto equilibrio. Chi ha sbagliato è giusto che paghi. Colpe gravi che hanno causato molte morti, soprattutto dei più giovani, tra la Casa dello Studente ed alcuni condomini privati. Nessuna pietà per chi non rispetta le regole. I colpevoli vanno condannati, non si tratta di giustizialismo. Ma ci batteremo perché questo avvenga e siamo vicini alla Procura che sta facendo un lavoro straordinario nonostante i pochi mezzi a disposizione". Nei diversi filoni di inchiesta sui crolli a L'Aquila risultano coinvolte una ventina di persone, undici delle quali per il crollo della Casa dello Studente di via XX Settembre, dove trovò la morte Davide Centofanti.
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