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RICORSO AL TAR PER CORREGGERE LA CARTOGRAFIA ERRATA E IMPEGNO PER PUNTA ADERCI: L'INTERVENTO DELL'INDUSTRIA PUCCIONI

a cura della redazione
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Il ricorso al Tar è stato promosso per correggere un evidente errore nell'elaborazione della cartografia della riserva e delle aree limitrofe, non per chiedere l'annullamento del piano di assetto naturalistico dell'area protetta. Sottolineano questo, all'Industria Puccioni di Punta Penna, stabilimento di fertilizzanti chimici dell'area, i responsabili dell'azienda. "Con il ricorso proposto contro la Regione Abruzzo ci si è limitati - si legge in una nota - ad evidenziare l'errore in cui è incorsa la pubblica amministrazione, nel momento in cui non ha riportato negli elaborati cartografici la situazione esistente. Infatti, dagli elaborati grafici, non si evince la presenza di un capannone costruito ed attivo da anni che è situato in zona industriale a circa due chilometri dai confini del parco di Punta Aderci. Con la proposizione del ricorso non si vuole l'annullamento della delibera di approvazione del PAN ma richiamare l'attenzione del Giudice Amministrativo al ripristino della legalitè riportando negli elaborati grafici la presenza di tale capannone". Viene poi sottolineata l'azione di collaborazione e tesa allo sviluppo dell'area protetta, attraverso una serie di atti messi in campo, nel corso degli anni. "Non deve sfuggire alla collettività vastese - si legge ancora nel documento - che, contrariamente a quanto si assume da più parti, la Puccioni non ha mai ostacolato la creazione ed attivazione della riserva: negli anni, infatti, ci siamo posti in termini costruttivi e collaborativi mettendo a disposizione: l'area per il parcheggio delle auto ad uso della spiaggia di Punta Penna; l'area per raggiungere la stessa spiaggia; l'area per il posizionamento di manufatti e costruzioni a servizio del personale che gestisce l'area protetta; l'area di passaggio per raggiungere e visitare la cosiddetta 'torretta' ed infine è stata messa a disposizione una superficie per il pronto soccorso e l'emergenza sanitaria a servizio dei visitatori e dei bagnanti. Atti ed interventi concreti, ci paiono, nel senso favorevole di un impegno a sostegno della riserva stessa e non di contrasto al suo sviluppo. Quel che domandiamo, rimarchiamo ancora, è la semplice correzione della parte cartografica laddove non tiene conto della realtà esistente. Situazione per la quale la correzione di cui sopra è stata richiesta non da oggi, ma ben prima dell'approvazione del piano di assetto naturalistico. Ed è solo per la meraviglia di non aver visto cambiata la cartografia, come invece da più parti rassicurato - si conclude nel documento - che è stata intrapresa l'iniziativa del ricorso al Tar".
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