Inutile nasconderselo: tutta l’attività umana è attraversata e minata alle sue radici dall’egoismo che ci portiamo dentro. Ma per le sue particolari condizioni, il campo della politica rimane il più minato dell’attività umana. Una vera congiura di demoni, un tumultuoso e variopinto appuntamento di vizi, di colpe, di mediocrità. Per i vescovi del Messico “sono molti i segni nei quali si mostra la presenza del maligno in queste attività politiche”. Enumerarli non è semplice, ma tuttavia un tentativo va fatto: attaccamento al potere, istinto di sopraffazione, machiavellismi, settarismi, interessi personali o di gruppo, sete di denaro, abbandoni alla routine, cedimenti alla moda, solidarietà con i potenti, carrierismi. Ma l’elenco non è certo finito.
Forse è meglio guardare la realtà dall’altro punto di vista. Politica significa servire, giustizia, carità. È questo l’unico modo per giustificare l’autorità dell’uomo sull’uomo. Solo se il potere è vissuto in termini di servizio può trovare plausibilità e comprensione. Chi comanda deve essere come colui che serve e colui che vuole essere primo deve farsi ultimo nell’umiltà e nel distacco. Così il politico, almeno il politico cristiano, pratica il suo compito in modo disinteressato, sopporta contraddizioni e ingratitudini, resiste alla tentazione di tradire gli altri e di cercare i propri interessi personali, riserva un’attenzione privilegiata ai poveri, non si arricchisce disonestamente e smisuratamente e rifugge da comportamenti altezzosi e umilianti, mantiene la sincerità dell’espressione, la gentilezza del tratto, la fedeltà alle parole date e alle promesse fatte. Anche Don Sturzo ha provato a fare l’elenco dei vizi e delle virtù del politico onesto. Ma nonostante la sua lunga esperienza e la sua sofferta militanza politica, non è riuscito nemmeno lui a essere completo ed esauriente nell’enumerazione. Il politico è franco, veritiero, non si circonda di adulatori, non promette quello che non può mantenere, è paziente, non pensa di essere indispensabile... E poi la conclusione quanto mai opportuna: “Chi è troppo attaccato al denaro non faccia l’uomo politico, né aspiri a posti di governo. L’amore del denaro lo condurrà a mancare gravemente ai propri doveri”.
Basso Ritucci detto Lucio (ex assessore DC)