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SEICENTO LAVORATORI IN ESUBERO ED OTTOCENTO IN CASSA INTEGRAZIONE: L'ALLARMANTE QUADRO DELLA UILM-UIL PER IL SETTORE METALMECCANICO

a cura della redazione
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Senza segnali di ripresa dai mercati e dopo aver utilizzato la cassa integrazione ordinaria, molte aziende metalmeccaniche del territorio tagliano i posti di lavoro e fanno ricorso alla cassa integrazione straordinaria. L'ennesimo campanello d'allarme è del segretario provinciale della Uilm-Uil, Nicola Manzi, che cita diverse situazioni in corso che danno conto di una crisi pesante e tutt'altro che superata. Ecco gli esempi di Manzi: Honeywell Garrett di Atessa (115 dipendenti in esubero su 511 e la cassa integrazione straordinaria in discussione); Honda Italia di Atessa (100 esuberi dichiarati nel 2009 su 690 dipendenti); San Marco (stabilimenti di Lanciano e Atessa, 25 dipendenti in esubero su 196 e cassa integrazione straordinaria in corso); Hydro di Atessa (20 esuberi su 185 dipendenti); Ilmet di San Salvo (38 esuberi su 76 dipendenti); Pierburg di Lanciano (160 dipendenti con cassa integrazione straordinaria in corso); Sanputensili di Ortona (139 dipendenti e dichiarata chiusura dello stabilimento); Siap di Poggiofiorito (100 dipendenti e 20 esuberi); Gir Sud di Gissi (100 dipendenti ed avviata la richiesta di cassa integrazione straordinaria). Complessivamente 600 lavoratori in esubero ed 800 in cassa integrazione straordinaria, con i fondi bloccati. "Questi dati allarmanti - dice Manzi - dimostrano che con la sola cassa integrazione non andiamo da nessuna parte, se non verso la disoccupazione e l’impoverimento di tante famiglie. Molte aziende aspettano, quasi con rassegnazione, il passaggio della crisi e nel frattempo riducono i costi attraverso i licenziamenti. Bisogna agire subito per salvare il lavoro. È urgente un patto sociale tra le istituzioni, la politica, le imprese e le organizzazioni sindacali che ci porti a reagire e a non subire impassibili gli effetti della crisi in atto. La recente iniziativa presa dal governo regionale di incentivare le aziende che assumono dipendenti è buona, ma diventa insufficiente se non viene sostenuta da una politica di rilancio industriale. Inoltre, contestiamo i miliardi di euro assegnati dall’Europa e dallo Stato alla Regione Abruzzo attualmente bloccati: 1,045 miliardi di euro di Fondi Europei assegnati ma spesi solo lo 0,1%; 1,870 miliardi di euro di F.A.S. (Fondo Aree Sottoutilizzate) assegnati e Tremonti ne ha già ritirati 982 milioni; 1,070 miliardi di euro del Master Plan, accordo tra Governo e Regione per un piano straordinario di rilancio delle attività produttive in Abruzzo, sono stati assegnati sulla carta, ricevuti ma spesi 0. La Giunta regionale - conclude il segretario provinciale della Uilm-Uil - deve agire per liberare queste risorse economiche, altrimenti sarà sempre più difficile rialzarsi da questa crisi".
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