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IL NEO MANAGER DELLA ASL CHIETI-LANCIANO-VASTO ZAVATTARO: "OBIETTIVO LA FIDUCIA DEI CITTADINI"

a cura della redazione
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Si è insediato da qualche giorno, alla guida della nuova Asl Chieti-Lanciano-Vasto, il direttore generale scelto dalla Giunta regionale, Francesco Zavattaro, esperto di economia sanitaria del Cergas (Centro di Ricerche sulla Gestione dell'Assistenza Sanitaria Sociale) dell’Università Bocconi di Milano. Il manager si è messo al lavoro, nella sede aziendale fissata all’interno dell'ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Assieme a lui, nella prima riunione del nuovo incarico, c’erano Giancarlo Barrella, sub commissario per Lanciano-Vasto fino allo scorso 31 dicembre, e Domenico D'Antonio, direttore sanitario a Chieti durante il breve periodo di commissariamento con Raffaele Di Nardo al timone. Zavattaro, in un’intervista rilasciata al quotidiano di informazione online www.primadanoi.it, individua quelle che, a suo giudizio, sono le priorità nella nuova Asl unica a livello provinciale. “Sono almeno due - dice - La prima è senz'altro la fusione tra le due realtà amministrative e ospedaliere che c'erano prima. La sintesi unitaria di Chieti con Lanciano-Vasto è la prima cosa da fare. Bisogna far passare l'idea che c'è un soggetto unico nuovo, con le sue dinamiche e le sue caratteristiche e con la sua nuova identità. Di questo parlerà diffusamente il nuovo atto aziendale che sto preparando. Certo ci saranno problemi per gli incarichi duplici, per i dipartimenti doppione e così via. Si tratta di decidere quale itinerario percorrere per arrivare a risolvere questi problemi. Un fatto è certo: io sono per valorizzare le professionalità esistenti e sicuramente penso che non ci si può sedere in due alla stessa scrivania”. La seconda emergenza riguarda la vertenza Villa Pini. “Sarà una partita complessa – dice il direttore generale - ma avrò al mio fianco sicuramente sia l'assessore alla Sanità Venturoni che il presidente Chiodi, molto impegnati in prima persona in questa vicenda”. Tanti, poi, i temi ‘caldi’ sul tappeto: dalle lunghe liste d’attesa per gli esami clinici alla carenza di personale, dal destino dei piccoli ospedali del territorio alla carenza di personale, dai rapporti con l'Università alle future nomine dei collaboratori del neo manager. “Io credo che la sanità deve essere vicina al cittadino. Questo non significa l'ospedale sotto casa o dietro l'angolo. Quindi, esistendo tanti piccoli presìdi, il problema non è chiudere o non chiudere, ma realizzare una rete sul territorio che assicuri i servizi essenziali. Per il personale sarà l’atto aziendale a fotografare l'esistente con l'unificazione in corso tra le due Asl che porterà alla somma degli addetti e a prevedere il futuro e quindi il fabbisogno di personale. Per le nomine e per gli altri problemi, a breve ci sarà una riunione, con la dottoressa Baraldi che segue il Piano di rientro, e con lei studieremo il da farsi. Con l'Università debbo ancora prendere contatto, ma prevedo una collaborazione a tutti i livelli”. Infine l’auspicio: “La parola più importante nei rapporti cittadini-sanità deve essere ‘fiducia’. Capisco che è difficile poi declinarla in pratica e trasformare lo slogan in azioni concrete. Ma è quello che cercherò di fare”.
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