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GRUPPO AMATORI TEATRO SAN PAOLO: APPLAUSI E RISATE PER LA COMMEDIA 'NELLA BUOnA E NELLA CATTIVA SORTE'

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Tante risate e buonumore il 5 gennaio a sera presso l’Auditorium San Paolo, esaurito in ogni ordine di posto, con oltre quattrocento presenze, per la rappresentazione teatrale "Nella Buona e nella Cattiva Sorte", commedia dialettale in tre atti di Nicola Civitarese. Messa in scena dal Gruppo Amatori Teatro Parrocchia San Paolo, per la regia di Cecilia Celio, la commedia ha vissuto dei momenti davvero esilaranti che hanno strappato risate e applausi praticamente dall’inizio alla fine dello spettacolo. Questo grazie ad un buon copione scritto dal salvanese Nicola Civitarese, giovane e brillante autore di commedie dialettali, che ha saputo creare un buon intreccio amoroso tra adulterio e infedeltà, attraverso personaggi ben caratterizzati e situazioni davvero divertenti. La commedia è ambientata presso la casa di Pasquale Colella (Fabio Cristina) e l’albergo Dolce Riposo. Felice Pomponio, affascinato dalla bella Teresina (Ivana Corvino), la insidia fin dentro casa, ma scopre che Pasquale, il marito, è un suo caro amico. A questo punto per vincere le resistenze di Teresina, Felice cerca di dimostrare che Pasquale è a sua volta un marito infedele. Concettina (Lucia Verratti), moglie di Felice, conosce casualmente Teresina e tra le due nasce l’intenzione di vendicarsi con i rispettivi mariti. Si innestano nella storia altre vicende amorose che vedono coinvolti altri personaggi come don Mimì La Quaglia (Nicolino Smargiassi) e la cantante Giuseppina (Maria Saraceni) e suo marito, negoziante di baccalà (Francesco Celenza). L’intenzione di Felice è ostinata, coinvolge tutti i personaggi in peripezie sempre più comiche, delle quali egli stesso rimane vittima. Presso l’albergo Dolce Riposo, gestito da un curioso personaggio (Gianluca Ciffolilli), che soffre di asma ed ha una gamba che ogni tanto "s’inchiov’", nella famosa camera n. 39, Pasquale è protagonista di situazioni comiche e intrecci, che vedono, per un malinteso, coinvolgere anche una simpatica coppia di vecchietti di Capracotta (Lina Spoletini e Renato Cerella). Alla fine tutto finisce bene e il consiglio e anche la morale di tutta la commedia è quello di non cadere nelle tentazioni e tenersi strette le proprie mogli. Davvero bravi gli attori, che si definiscono “dilettanti”, ma che, almeno in alcuni elementi, hanno dimostrato qualcosa in più, proprio per il loro modo quasi naturale di recitare.
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