Mentre 'infuriano', in città, le polemiche sul divieto dei cortei a piedi - dalla chiesa al cimitero - fissato tramite ordinanza da parte del sindaco Lapenna è un funerale celebrato proprio oggi, di un cinquantenne di etnia rom, Sante Cerelli, a rinfocolare ulteriormente un dibattito che già appare 'incendiato'. E' accaduto, così come già verificatosi in passato, che in pratica il centro della città è rimasto 'off limits' per via del passaggio di un lungo corteo, dall'abitazione dell'estinto - in via San Sisto - alla Cattedrale di San Giuseppe dove officiato il rito. Non mancavano la banda musicale, diversi furgoni carichi di fiori (rose e gigli), la gran parte dei quali abbandonati lungo il percorso, ed ancora sei cavalli che trainavano una carrozza. Diversi parenti e amici seguivano a piedi il feretro, altri con le automobili. E' stato disposto anche il blocco del traffico, all'incrocio tra corso Mazzini, via Ciccarone e via del Cimitero. A 'scortare' il corteo tre pattuglie dei Vigili Urbani del locale Comando che avevano ricevuto la segnalazione di quanto sarebbe avvenuto, con la richiesta del funerale 'tradizionale' gitano che si svolge in maniera così spettacolare. Più di qualcuno ha fatto notare i presunti "due pesi e due misure" rispetto al contenuto dell'ordinanza al centro delle polemiche, ma il sindaco Lapenna ribadisce: "Chi non vuole rinunciare al corteo può chiederlo prima al municipio che, in questo caso, concede la deroga. Cosa che è avvenuta oggi, per motivi di sicurezza, vista la presenza dei cavalli e del gran numero di persone giunte per i funerali da mezza Italia". Non sono mancati, per molti automobilisti, i disagi e diversi i minuti di ritardo accumulati per raggiungere questo o quell'altro luogo della città. E diverse auto sono state parcheggiato nelle zone interdette di piazza Rossetti e aree limitrofe.