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'FUGA' DI MAGISTRATI DALLE PROCURE, NEL CORPOSO ELENCO DI SEDI A RISCHIO C'E' ANCHE VASTO

a cura della redazione
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Procure destinate a chiudere i battenti perché non hanno più nemmeno un magistrato in servizio, altre 14 in tutta Italia (e tra queste è indicata anche Vasto) sull'"orlo del fallimento", visto che restano con un solo sostituto in servizio. E ancora, altre 70 che devono fare i conti con scoperture maggiori o superiori al 20 per cento. Sono più che tragici gli effetti della fuga dei magistrati dalle procure. E a renderli visibili è il bilancio dell'ultimo concorso bandito dal Csm per la copertura di 197 posti da sostituto in 96 uffici requirenti della penisola: oltre i due terzi (121) sono rimasti scoperti perché nessuno che aveva i titoli ha chiesto di andarci. Così è accaduto persino alla Procura di Palermo, che negli anni Novanta era considerato un simbolo per i giovani magistrati: lì servono 16 nuovi pm, ma quei posti resteranno vuoti per mancanza di aspiranti. Stessa sorte per la quasi totalità delle procure siciliane: 13 su 14 (tra di loro Caltanissetta che ha riaperto le indagini sulle stragi mafiose) dovranno forzatamente rinunciare a nuovi sostituti perché non sono state domande valide. Con conseguenze facilmente immaginabili sulle loro inchieste: "Delicate indagini soprattutto negli uffici meridionali rischiano di essere veramente compromesse", avverte non a caso il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara. Ma anche al Nord non va molto meglio: per i posti messi a concorso in 15 procure non ci sono stati candidati; eppure tra di loro ci sono uffici, come la Procura di Verona sinora ritenuti più che appetibili. Due le cause del fenomeno, secondo le toghe: il timore che il governo proceda alla separazione delle carriere, ma anche la norma che impedisce ai magistrati a inizio carriera di ricoprire le funzioni di pubblico ministero e "che ha portato le Procure al 'collasso operativo', con carichi di lavoro insostenibili", come spiega il consigliere del Csm Dino Petralia. "Siamo in un momento di forte criticità che non potrà che peggiorare se non si cambia la legge", è la fosca previsione del procuratore di Palermo Francesco Messineo. E ancora dal Csm il consigliere Fabio Roia parla di una separazione delle carriere "già in atto, visto che solo l'1% dei giudici ha chiesto di andare nelle procure". A sciorinare il "bollettino di guerra" è Alfredo Viola: "Chiuderannò le Procure di Enna, Mistretta e Sciacca - dice, nel senso che, non avendo più sostituti, potranno funzionare solo con magistrati presi in prestito da altri uffici giudiziari - Mentre sull'orlo del fallimento, con un solo sostituto in servizio, resteranno Crotone, Gela, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Vigevano, Nicosia, Melfi, Ivrea, Vasto, Lanusei, Sant'Angelo dei Lombardi, Sala Consilina, Casale Monferrato e Mondovì". E non è tutto: "Rasenteranno il vuoto, con soli 2 sostituti, Termini Imerese, Locri, Ragusa, Paola, Nuoro, Caltagirone e Vercelli. In complesso, ben 70 uffici avranno un indice di scopertura maggiore o uguale al 20%. Ed altre saranno costrette ad operare in condizioni estremamente difficili". Attualmente in servizio, a Vasto, ci sono il procuratore capo Francesco Prete ed i sostituti Irene Scordamaglia ed Enrica Medori, quest'ultima giunta da qualche settimana da Vibo Valentia.
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