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Povertà educativa: Consorzio Matrix e scuole si 'mettono in gioco'

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Con l'apertura delle scuole si inaugura l'intervento di Supporto didattico e tutoraggio domiciliare, uno degli ambiti del progetto Mi metto in gioco, frutto della collaborazione tra il Consorzio Matrix e l'Istituto Comprensivo Gabriele Rossetti, l'Istituto Comprensivo 1 e la Scuola dell'Infanzia Il Girotondo di Vasto, finanziato dall'Unione Europea – Next Generation EU – PNRR M5C3 – Investimento 1.3 – Interventi socio-educativi strutturati per combattere povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore.

Con questo progetto si vuole abbattere il fenomeno della povertà educativa, ovvero la privazione da parte dei bambini e delle bambine della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente le proprie capacità, i propri talenti, le aspirazioni.

Attività ludiche e stimoli cognitivi mirati saranno di supporto alla didattica per dare a tutti i bambini e a tutte le bambine che vivono in contesti di disagio socio-economico, le stesse opportunità di crescita educativa, fisica, socio-emozionale dei loro coetanei in situazioni economiche migliori: la povertà educativa è infatti strettamente connessa alla povertà economica come ci confermano  i dati raccolti da Invalsi nel 2021 nelle scuole italiane.

Questa offerta educativa mira dunque ad interrompere il ciclo vizioso della povertà, che si perpetua da una generazione all'altra: dalla privazione materiale dei genitori, a quella educativa dei minori che, cresciuti, soffriranno a loro volta della marginalizzazione sociale ed economica. Con un focus particolare sui bambini e sulle bambine con background migratorio, i minori saranno seguiti da educatori a loro volta affiancati da mediatori interculturali per favorire un buon inserimento e un'effettiva integrazione nel territorio.

Il progetto Mi metto in gioco prevede inoltre altre attività, come l'Officina dei Talenti, dove attraverso la ludopedagogia saranno realizzati laboratori finalizzati alla promozione delle competenze STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics), laboratori di musica rap e street art per stimolare capacità artistiche e espressive, azioni di rigenerazione urbana progettata con i minori e famiglie per favorire la collaborazione tra genitori/figli esercitando in modo attivo la propria la cittadinanza. E poi campi esperienziali estivi, guerrilla gardening e sport di gruppo per sviluppare e rafforzare quelle competenze sociali che aiutano a relazionarsi in modo rispettoso tra pari e con gli adulti, con una attenzione anche all'individuazione delle proprie emozioni nelle attività del “Cura del Sé”. Pet-terapy e yoga aiuteranno i bambini e le bambine ad ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni, nonché a gestire la naturale aggressività e sviluppare la proattività, ossia quell'atteggiamento comportamentale che implica l'agire in anticipo rispetto ad un problema.

Occuparsi del benessere dei minori significa pensare anche al rapporto con i genitori. Ed è in questa direzione che vanno le altre attività del progetto Mi metto in gioco, con gruppi di mutuo aiuto, incontri tematici per famiglie e spazi scolastici che saranno dedicati all'organizzazione di momenti di svago per le famiglie, trasformando così la scuola anche in luogo di programmazione di mostre, concerti per rafforzare il ruolo genitoriale nei nuclei fragili.

Ampio spazio verrà dato inoltre a seminari sul fenomeno della povertà educativa nel Vastese per creare sinergie operative, momenti di confronto e formazione con i soggetti che lavorano con i minori, nell'ambito del progetto in questione, denominato Fare Comunità.
 

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