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La seconda metà del I secolo a.C. fu epoca di trasformazioni ed innovazioni frenetiche

Presentazione a Vasto di Italico, romanzo storico di Elsa Flacco, organizzata dalla Nuova Libreria e Italia Nostra del Vastese

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Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’Infinito … perché la lettura è un’immortalità all’indietro” disse Umberto Eco, tra le altre autore di libri e di romanzi storici rimasti scolpiti nella memoria collettiva. E se la canzone, come cantava Guccini, può essere una scatola magica che con le parole può aprire il cuore con la ragione e il sentimento un libro può essere un vascello verso mari infiniti. I mari del mondo, su cui approdare verso terre che diventano conosciute ad ogni pagina che scorre, o nel tempo. E così, come affermava Eco, si può veleggiare ed approdare nei momenti più importanti della plurimillenaria storia dell’umanità.

Italico, romanzo storico di Elsa Flacco, reso avvincente e frizzante anche da una venatura di giallo, è il vascello che ci fa approdare nel I secolo a.C. Un’epoca, sottolinea il presidente di Italia Nostra del Vastese Davide Aquilano, “di trasformazioni ed innovazioni veramente frenetiche lo rendono interessantissimo e particolarmente avvincente” e, per certi aspetti, cruenta per conflitti e morti. Nell’ambito del ciclo “Scrittori in piazza” della Nuova Libreria di piazza Barbacani, la sezione di Italia Nostra e la stessa libreria, hanno presentato il romanzo giovedì 7 luglio. Presentazione “preceduta da una visita guidata alle terme di Histonium, per la quale ringraziamo il FAI che ci ha aperto anticipatamente, in cui siamo stati accompagnati da una pioggia intensa e fitta che comunque non ha fatto desistere i partecipanti” ci ha raccontato Aquilano. Che ha espresso molta soddisfazione per la riuscita della serata – oltre 50 i partecipanti e “le persone sono rimaste inchiodate sulla sedia fino alla fine, praticamente non è andato via nessuno” – nonostante le avverse condizioni meteo che hanno portato gli organizzatori a spostarsi da piazza Barbacani ai locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Al centro del romanzo e dell’incontro “Catullo, Orazio, Cesare, Cicerone e tutti quei personaggi che sono stati protagonisti” dell’epoca storica. 

Questo il racconto della serata e del contesto storico del romanzo riportato dal presidente della sezione vastese di Italia Nostra.

La figura che si staglia è quella di Gaio Asinio Pollione che è anche uno dei protagonisti del romanzo. Personaggio politico di prim’ordine di origine italica e precisamente di Chieti. Il nonno aveva partecipato perdendo la vita alla guerra sociale e che si era ritrovato - per propria presa di posizione - tra i cesariani e soprattutto come uno dei più fedeli collaboratori di Giulio Cesare. A parte l’aspetto politico Gaio Asinio Pollione dev’essere ricordato soprattutto per aver aperto la prima biblioteca pubblica a Roma con una sezione greca, una sezione latina. E poi perché non si è piegato davanti le chiare, insistenti interferenze di Ottaviano e della loro cerchia affinché aggiustasse le sue Historiae in maniera tale che non mettesse in cattiva luce. o comunque non appannasse la figura mitica se non divina, di Giulio Cesare e dello stesso Ottaviano. Per questo rifiuto non è giunta sino a noi la sua opera e si è persa nel tempo anche se fino al II secolo d.C. è stata un’opera molto citata. Si è fatto riferimento anche alla cittadinanza e dei problemi legati anche oggi allo ius soli, allo ius scholae, all’agone politico, ad una crisi molto forte che si accende proprio intorno alla metà del primo secolo a.C. a Roma. Grandi trasformazioni sociali, la condizione della donna, le varie sfaccettature di quest’aspetto della società romana in cui si andava dalla repressione totale delle donne fino alla considerazione che talune donne avevano ricevuto (soprattutto di ceto elevato) che sono passate anche alla Storia per questa loro importante funzione, soprattutto questa sorta di riconoscimento sociale”.

 

 

 

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