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Il dottor Angelo D’Ugo racconta il suo pellegrinare a piedi da L’Aquila a Monte Sant’Angelo

Il Cammino della Pace: 470 km divisi in 29 tappe per scoprire sentieri, monumenti, chiese, per ritrovare se stessi, attraversando regioni, tratturi in un percorso di fede e natura

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Chiunque conosce il dr. Angelo D’Ugo, sa la sua passione per i viaggi, soprattutto in barca a vela, negli oceani. Tanti sono stati i suoi giri per il mondo, tante le sue avventure, i suoi amici di viaggio, i suoi percorsi. Tra il 2021 e il 2022, in un periodo di grande pandemia, ha sperimentato la modalità di viandante, scoprendo la bellezza del Cammino della Pace, 29 tappe ognuna di 10-20 km da percorrere a piedi lungo sentieri di campagna, nei boschi, vicino a paesi incantevoli dell’Abruzzo, del Molise e della Puglia, attraversando cinque provincie e decine di paesi. Ha scoperto per caso questo cammino interculturale e interreligioso, che parte da L’Aquila e si conclude a Monte Sant’Angelo, che lui ha fatto interamente a piedi, per un totale di 470 km, da luglio 2021 a marzo 2022. Il percorso nato con l’ing. Luciano Caramanico con l’Associazione “Il Cammino della Pace” sta avendo sempre più successo e recentemente c’è stata la costituzione di un Consorzio tra i Comuni sede di tappa, che hanno accolto l’idea di veder passare i “pellegrini della Pace” sul proprio territorio, tutti in marcia verso un turismo verde, silenzioso, sostenibile e rispettoso dell’ambiente, del paesaggio e delle tracce millenarie dell’uomo.

“Angelo, è un pellegrino straordinariamente fuori dal comune”, commenta Luciano Caramanico nella pagina Facebook dell’associazione, “ha percorso TUTTE le tappe del Cammino della Pace, da solo, senza le tracce GPS, senza la guida, fidandosi solo della segnaletica”. Ha ricevuto dalle mani del presidente nonché ideatore del suddetto cammino l’Ing. Luciano Caramanico " le credenziali del pellegrino.  “È un percorso molto vario e suggestivo”, racconta Angelo D’Ugo, “che consente di immergersi nella natura, nella storia e nella cultura. Si attraversano parchi nazionali, si incontrano abbazie, eremi, borghi medievali, castelli, antichi tratturi. Ne sono rimasto veramente affascinato e spero di poter trasmettere questo mio entusiasmo ad altri amanti del trekking, verso un cammino bellissimo, un procedere lento, rilassante, per ritrovare sé stessi, i proprio pensieri, in un percorso di conoscenza e meditazione.”

Sta pensando già al prossimo viaggio, Angelo D’Ugo, l’esperienza di viandante gli è piaciuta moltissimo, ma sicuramente gli manca molto navigare in mare aperto con la sua barca a vela. Dice che le due modalità di viaggio hanno delle similitudini, c’è il viaggiare da soli, a contatto con la natura, immergendosi nei propri pensieri, conoscendo luoghi e persone per sperimentare un rapporto nuovo con la natura assoluta, in una vita di essenzialità e libertà. Sicuramente, andrà prossimamente come medico in Ucraina a prestare soccorso, poi per gli altri viaggi si vedrà. 

 

 

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