Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Per i diritti dei più piccoli, Borromeo è pronto a rimettersi in marcia

Lettera aperta del presidente dell'associazione 'Papi Gump'

redazione
Condividi su:

"Il 27 settembre tornerò a camminare per le strade italiane fino a raggiungere Bibbiano".

Antonio Borromeo, presidente dell'associazione 'Papi Gump' per la tutela dei diritti dell'infanzia, è pronto a rimettersi in marcia, denunciando - sottolinea - le storture delle "case famiglia".

"Raccoglieremo - scrive in una lettera aperta Borromeo - ulteriori prove al fine di fare aprire delle inchieste regione per regione, città per città. Denuncio i misfatti delle case famiglia dal 2013. Ho denunciato in ogni mio viaggio: Strasburgo, Bruxelles, Senato, Parlamento e in oltre 350 città nelle quali sono stato ospite in questi anni.

I genitori, gli assistenti sociali, quelli/e onesti/e, quelli che amano e credono nella propria missione, devono trovare il coraggio di denunciare tutto ciò che i loro colleghi fanno di sbagliato, infangando il proprio codice deontologico, rovinando l’esistenza di centinaia di famiglie e bambini. I genitori devono trovare il coraggio di andare oltre i ricatti che spesso vengono perpetrati da certi operatori del settore nei loro confronti.

Di certo, la maggioranza di assistenti sociali, terapeuti e operatori dell’accoglienza, è in buona fede. Resta il fatto che il business in cui sono coinvolti è immenso: si stima valga almeno 4-5 miliardi di euro l’anno. L'Italia è il paese delle "case famiglia", con oltre 1.800 strutture private che "ospitano" circa 40.000 tra ragazzi e bambini, contro i 6.800 della Germania e i 7.000 della Francia, con un costo per la collettività dai 70 ai 200 euro al giorno a bambino: un vero e proprio business a danno dei minori e delle loro famiglie, spesso private dei loro figli con troppa "disinvoltura", il tutto in totale spregio della Legge che prevede l'applicazione della misura dell'allontanamento solo ed esclusivamente come extrema ratio a tutela dei minori.

Sono centinaia i casi giudiziari "sospetti" (alcuni da me seguiti e denunciati personalmente) che meritano l'attenzione e l'intervento ispettivo del Ministro di Grazia e Giustizia.

Occorre coesione e coraggio - conclude - da parte di tutti per combattere e mettere fine a questa vergognosa piaga sociale. I bambini non si toccano".

Condividi su:

Seguici su Facebook