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Gli anni del declino della cultura e civiltà contadina in Abruzzo nella pittura di Gaetano Minale

Gaetano Minale il pittore georgico e moderno nel linguaggio del contadino abruzzese

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La pittura di Gaetano Minale è lungi da manifestazioni artistiche di avanguardie: si presenta estremamente libera e di ordine spontaneo. Evita le complicazioni della ricerca cerebrale per affidarsi alla logica di un carattere espressivo genuino e sociale nel contempo. E' un messaggio umano. Il linguaggio del contadino abruzzese, nella cui primitiva filosofia di vita il pittore avverte l'essenzialità dei veri valori. Il rigore della sincerità anima tutta la sua proposta artistica: un figurativo in cui Minale concentra il proprio perché; l'uomo alterna la cruda meccanizzazione a valori insostituibili nella prassi evolutiva della sua vita: accetta la fine della possibilità creativa in cui identifica la migliore spiegazione di se stesso. Ed alla rigenerazione della coscienza si richiama tutta la problematica della sua opera pittorica; impressionismo, surrealismo, espressionismo, realismo, collaborano nel dare all'estetica quella sensibilizzazione di carica umana che vi è alla base di tutta la cultura contadina.
 
Una soggettualità che presenta immagini di ulivi a invito di pace, muraccioli di contrade , fienili, campi, pagliai, case di contadini abbandonate in cui il pittore fa rivivere la tristezza dell'abbandono. E, soprattutto nel giallo alterna i suoi toni; smagliante o freddo ne riferisce i momenti, gli stati d'animo. E così anche l'azzurro e il marrone, colore che il pittore più usa nella sua tavolozza, si spiegano in modo alterno. Piuttosto acre, ovviamente l'impasto, suggerito dalla particolare tematica.
 
Nell'immagine grafica invece il pittore si presenta più libero , maggiormente vivo, meno angosciato nel delineare il simbolo; la linea spedita, impaziente con se stessa, tracria in tutta velocità.
Il Minale della cultura contadina d'Abruzzo ne ha fatto una scelta preferenziale per manifestare il suo desiderio di ritorno all'uomo, ed una identità di vita nella quale il lavoro esprima la gioia e non la repressione dei valori creativi.
 
In questa epoca, in cui viviamo, dove la macchina sostituisce l'uomo e dove i prodotti della terra vengono creati da insetti ( vedi farina di grilli) , per poter sopravvivere è necessario che l'uomo si accosti di nuovo alla natura, al mondo rurale, alla campagna per ritrovare la vera dimensione e il giusto significato della vita. La terra è il vero bene comune ed è una risorsa non rinnovabile; il giorno in cui questo Paese perderà i Contadini non vrà più storia.
 
Per approfondire la storia e le opere di Gaetano Minale, visitare il sito ufficiale:
 
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