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La mostra personale di Sofya Abalmasova nella Sala Bontempo di Palazzo d'Avalos

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“Sofya è la quarta artista che espone, presso Palazzo d'Avalos, grazie all’associazione ACM,  e con la sua arte ci fa conoscere atmosfere lontane, colori ed emozioni che escono fuori dalla banalità descrittive della realtà. L’artista assimila nella sua arte non solo le conoscenze tecniche acquisite con lo studio delle belle arti ed il disegno tecnico, ma anche la bellezza e la grazia stilistica degli artisti russi. Le forme e i colori - influenza del ‘manierismo’ italiano e del neoclassicismo -  conferiscono alle sue opere un’eleganza intrinseca. La sua arte proviene da esperienze di vita e da ciò che l’ attraversa, nei suoi quadri la luce assume una importanza particolare, una realtà visiva intensa e profonda. Il quadro di punta rappresenta un inno alla pace e alla speranza per il futuro, in un presente avvolto dall’oscurità: lo sguardo di un bambino che esce dalle tenebre con una candela che gli illumina il volto”.

Con queste bellissime parole, Monica Abbondanza, amica di Sofya e critica d’arte, presenta la personale di Sofya Abalmasova, artista nata  San Pietroburgo ma molisana di Larino. Sabato scorso, il vernissage alla presenza dell’assessore alla Cultura, al Sociale e all’Inclusione Nicola Della Gatta, il consigliere comunale Luigi Marcello, il direttivo ACM con il presidente Carlo Viggiano e il vice presidente Antonio Rosati, il fotografo Carlo Ciancio e gli altri soci Giuliano Delle Donne, Bruno Versace, Alessandro Roselli, Giovanni Uselli, Alberto Conte.

La mostra resterà aperta fino al 31 luglio, visitabile tutti i giorni dalle 18.00 alle 21.00, sabato e domenica dalle 11.00 alle 22.00.

Il presidente ACM Carlo Viggiano, nel saluto iniziale ai convenuti, dà il benvenuto all’artista Sofya Abalmasova nostra consociata, a Monica Abbondanzia, madrina dell’artista espositrice, all’assessore alla cultura Nicola Della Gatta e al consigliere comunale Luigi Marcello. “ A Sofya Abalmasova dico grazie per aver dedicato la sua arte alla città di Vasto che l’ha accolta ed ospitata in tutti i concorsi di pittura estemporanea nei quali ha raccolto consensi e premi. Grazie anche per le opere che ritraggono luoghi della nostra città, come San Pietro, Corso De Parma, la ragazza sull’altalena con il  golfo lunato. 

Perché tanto impegno verso l’arte? Rispondo citando una frase attribuita Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’ Unione Europea: ‘se dovessi rifare tutto, comincerei dalla cultura’. Gli artisti spesso precorrono i tempi. Le loro opere tendono a sottrarsi ai vincoli della politica, a denunciare il nazionalismo e a superare le guerre. L’arte ha spazzato via le frontiere e cancellato i confini geografici e la diversità fra i popoli. Gli artisti spesso sono ambasciatori di pace.

Per questo motivo, la nostra associazione, cerca di dare visibilità ad artisti come Sofya e all’ arte nella sua più ampia espressione. L’ arte parla una lingua universale, è espressione diretta della creatività, dà voce all’universo interiore di ciascuno.

Ringrazio i membri del direttivo e i colleghi di ACM che hanno contribuito e collaborato all’allestimento di questa mostra, l’assessore alla cultura che continua a spronarci per incentivare il sostegno verso gli artisti, tutti gli artisti, il personale museale per la cortese disponibilità e quelli dell’agenzia per l’informazione turistica che ci ospita in questa magnifica sala.

La mostra è organizzata e allestita, come le precedenti e come tutte le altre manifestazione in programma, da ACM - Associazione Competenze Multidisciplinari -  con il patrocinio del comune di Vasto, nella bellissima Sala Bontempo del Palazzo d’Avalos, sede dell’ufficio Informazione e Accoglienza Turistica, divenuta oramai centro di attrazione culturale, nello specifico mostre di arti figurative, per tutti residenti e turisti. Come accennato, questa mostra di Sofya Abalmasova è la quarta: in precedenza la sala Bontempo aveva ospitato la mostra di Cinzia Pizzi, di Monica Abbondanza, di Grazia Barbieri, oltre alla quarta edizione di pittura estemporanea ospitata nel cortile di Palazzo D’Avalos e l’evento culturale di poesia e musica “Diacromie” di Patrizia Tocci, allestita nei Giardini Napoletani d’Avalos.

Nicola Della Gatta: “L’arte è bellezza e la bellezza è contagiosa e io di questa bellezza ne ho vista tanta visitando le mostre. E va dato merito all’ACM  e noi diamo merito alla volontà di farla percepire alla nostra cittadinanza, a quella residente e a quella turistica, quest’anno particolarmente numerosa. Esprimo  dunque la più grande gratitudine dell’amministrazione e del sindaco Francesco Menna nei confronti dell’ACM che, attraverso tutte le manifestazioni che ha organizzato finora e per quelle che ancora verranno organizzate, contribuisce alla diffusione di questa cultura di bellezza. E come assessore alla cultura sono particolarmente lieto per la partecipazione di artisti  provenienti da altri Paesi, con culture diverse che espongono in altre sedi cittadine. 

Osservando queste opere esposte, mi sono soffermato su una in particolare che ritrae uno degli scorci più belli e forse più sottovalutati della nostra città. Questo scorcio di piazza San Pietro contiene, nella parte alta del portale, risalente al tredicesimo secolo, la più antica testimonianza di arte cristiana: una madonna con bambino e quella mano della madre indicando il bambino, indica la salvezza. Questa raffigurazione è una delle pochissime testimonianze presenti nel nostro territorio, un’altra è conservata a San Giovanni in Venere e un’altra a Vasto, nella cattedrale di San Giuseppe, ma datata a inizio del sedicesimo secolo.

Tutte queste figure parlano di canoni artistici ma anche di una femminilità normale e mi rivolgo all’artista dicendo che la sua provenienza è per me motivo di onore: non compreremo mai la ABC della letteratura se non leggeremo i classici della letteratura russa. I russi sono nostri fratelli come gli ucraini e tutte le popolazioni che hanno diritto a vivere la pace e a fare esperienza della pace. I potenti, chi gestisce il potere, talvolta percorrono altre strade ma poi ne portano il peso e ne pagano le conseguenze, nel bene e male. Noi oggi possiamo dire che da qui si alza un grido: l’arte è bellezza, l’arte unisce ed è sopra tutti i confini. Da questa sala parte non solo un messaggio di bellezza dell’arte, ma anche un messaggio civile e per questo, Sofya, io la ringrazio. 

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