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'Premio Vasto' verso le 50 'candeline': edizione 2016 tra classicismo e contemporaneità

Sabato 9 luglio il taglio del nastro della XLIX Mostra allestita alle Scuderie di Palazzo Aragona

redazione
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Si avvia al significativo traguardo delle 50 edizioni il Premio Vasto d'Arte Contemporanea: domani, alle 18,30, nell'ormai consueta 'location' delle Scuderie di Palazzo Aragona, si procederà al taglio del nastro della 49^ Mostra, sul tema “Archeologie a venire - Metamorfosi dell’antico e del classico nell’arte contemporanea italiana”, a cura di Silvia Pegoraro.

Appuntamento promosso dal Comune di Vasto e dal Comitato Manifestazioni d’Arte e Cultura con organizzazione del Comitato Premio Vasto, presieduto dall'avvocato Roberto Bontempo.

Troveranno spazio opere di prestigio firmate, tra gli altri, da Giorgio De Chirico, Marino Marini, Mario Sironi, Mario Ceroli, Sandro Chia, Pietro e Tommaso Cascella, Tano Festa, Cesare Giuliani e Franco Angeli.

Ieri mattina sono stati lo stesso Bontempo, assieme alla Pegoraro, all'assessore al Turismo Carlo Della Penna, al consigliere delegato alla Cultura Elio Baccalà e all'ex presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, a presentare l'iniziativa.

“Per me è una grande emozione essere di nuovo a Vasto – ha detto Silvia Pegoraro, alla terza esperienza da curatrice – perché questa è una città che rappresenta un perfetto esempio di un insieme unico di natura, di storia e di cultura e l'immagine della locandina del Premio, il portale di San Pietro con lo sguardo che si perde nel mare, testimonia questo”.

La mostra, ha poi evidenziato, vuole “assumere un profilo insieme storico e attuale, focalizzando l’attenzione dell’osservatore su alcuni artisti che, esplorando la dimensione dell’antico e del classico, l’abbiano interpretata scorgendo in essa le profonde radici della contemporaneità e cogliendone potenzialità creative e prospettive future”.

L'avvocato Bontempo, da parte sua, ha voluto stimolare il Comune a chiedere attenzione, interesse e vicinanza alle istituzioni 'superiori', Regione in primis: “La cultura ha bisogno di fondi e di poter esprimere eventi di livello e di ampio respiro. Non si possono finanziare soltanto sagre e feste di paese”.

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