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Filippo Palizzi 'ospite' alla preziosa collettiva 'Il Bel Paese' a Ravenna

Il dipinto 'Fanciulla sulla roccia a Sorrento' spicca sul manifesto

redazione
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Il pittore vastese Filippo Palizzi è “ospite” nella collettiva dedicata alla mostra «Il Bel Paese. Dal Risorgimento alla Grande Guerra, dai Macchiaioli ai Futuristi», a cura di Claudio Spadoni inaugurata lo scorso 22 febbraio e che resterà aperta fino al 14 giugno al Mar Museo d’arte della Città di Ravenna.

E proprio sul manifesto è stato scelto un dipinto di Palizzi “Fanciulla sulla roccia a Sorrento”, 1871, olio su tela, cm 54,8×79,5, Badia Polesine (Ro), Collezione privata, Fondazione Internazionale Balzan, comodato presso Teatro Sociale E. Balzan.

Collettiva realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, main sponsor delle mostre storiche del Museo ravennate.

Oltre 150 opere tra dipinti, sculture, disegni, acquerelli e fotografie, provenienti da musei pubblici e collezioni private, offrono uno spaccato di circa settant’anni, dalla metà del XIX secolo alla prima guerra mondiale.

«Un periodo di storia – si legge nei vademecum del Giornale dell’arte – davvero cruciale per il nostro Paese viene così ricostruito attraverso le interpretazioni che i maggiori artisti del tempo ne hanno dato realizzando opere che documentano anche le diverse stagioni delle vicende artistiche, le scuole, le tendenze e i movimenti che le hanno scandite. Il percorso espositivo non è però ordinato con criteri cronologici bensì tematici, per meglio sottolineare le bellezze paesaggistiche, le condizioni sociali e i graduali mutamenti di un Paese agricolo verso la modernità industriale.

Dopo una sezione introduttiva dedicata a temi militareschi dell’epopea risorgimentale, con dipinti di Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Domenico Induno e Vittorio Guaccimanni, seguirà una vasta sezione dedicata al paesaggio: vedute alpine, marine, pianure e luoghi celebri che attirarono l’interesse di letterati, artisti, aristocratici e protagonisti del Grand Tour.

Qui si ritrovano artisti di diverse aree e identità linguistiche, come Filippo Palizzi, Antonio Fontanesi, Telemaco Signorini, Nino Costa, Serafino De Tivoli, il Piccio, Raffaello Sernesi, Guglielmo Ciardi, Coriolano Vighi, Filippo Carcano, Emilio Gola, Ippolito Caffi, Giacomo Favretto, Vittore Grubicy, Walter Crane, Peter Henry».

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