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Pasquale Spadaccini e la sua grande passione per la storia di Vasto

Alla continua ricerca di materiali inediti sulla città e i suoi personaggi

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Una passione per la storia di Vasto nata all’improvviso, partita dal piacere della lettura e diventata una ricerca continua, alla scoperta di eventi del passato poco noti, che la memoria collettiva quasi ha rimosso, di personaggi finiti nel dimenticatoio e tradizioni che vanno scomparendo: un amore quello di Pasquale Spadaccini, che lo ha portato a collezionare tanto materiale, a scrivere una gran quantità di articoli e pubblicare diversi ‘quaderni’, come chiama i suoi libri.

Non molto tempo fa ha dato alle stampe ‘La morte che viene dal cielo’, sul tragico incidente avvenuto l’11 maggio 1951, quando un caccia militare pilotato dal Vastese Francesco Della Guardia è precipitato a San Michele. Morirono il pilota e altre sei persone. “Fu un fatto molto doloroso – commenta – e restano dubbi sulla responsabilità del pilota: se non avesse sorvolato l’abitato forse le cose sarebbero andate diversamente. Probabilmente per questo a livello giornalistico dopo il ’51 non se n’è parlato, fino al 2000 quando ho scritto un articolo”. Dagli studi per quel servizio, poi approfonditi, è nato il libro. Un’opera per non dimenticare, e a questo scopo ha anche chiesto di intitolare una via alle vittime.

Se la ricerca sulla storia di Vasto è intensa, non è però l’attività principale di Pasquale, o Lino come tutti lo chiamano. Il suo vero lavoro è a Vastarredo. Solo nel tempo libero, senza toglierne troppo alla famiglia, può concentrarsi alla sua passione.

“A scuola non mi piaceva studiare, però dall’ultimo anno ho cominciato a leggere tanto, a documentarmi: prima libri gialli, poi sulle opere d’arte, sulle tradizioni, sulle chiese e sulla storia di Vasto. Ho iniziato a frequentare gli archivi di Vasto Domani e Vasto Notizie: i rispettivi direttori, Angelo Cianci e Nicola D’Adamo, mi diedero il permesso di riordinarli e prendere le copie doppie dei giornali. Ho tutti i numeri di Vasto Notizie e diverse di Vasto Domani. Anche oggi compro tutti i giornali su Vasto. Poi è cresciuta la passione per il collezionismo: cerco cose vecchie, libri, documenti, nei mercatini, su ebay, ovunque. Ho molti testi, prime edizioni che le biblioteche non hanno, come pure documenti autografi”, dice orgoglioso, precisando che adora il cartaceo, l’odore dei libri, specie di quelli vecchi.

Nel 1988 ha scritto il primo articolo, sulla chiesa di Santa Filomena e l’annesso convento; così è partita la collaborazione con Nicola D’Adamo, che prosegue anche oggi sul blog Noi Vastesi. “Tutto quello che scrivo lo raccolgo in volumi e li dò alle biblioteche locali, mi piace sapere che questi materiali rimarranno nel tempo. Dal 2009 ne ho consegnati 4”, dice. Oltre al lavoro per il blog, spesso legato a ricorrenze, c’è quello più lungo su temi specifici: “A volte su commissione, come il volumetto sul Risorgimento chiesto da Polimolio o su Espedito Ferrara”, spiega. In altri casi "sono cose lette, ricerche iniziate per il blog che proseguono e danno vita a pubblicazioni, argomenti che mi colpiscono". Tra i quaderni ci sono quelli sull’ex sindaco Pietro Muzi e Capanile sera, sulla partecipazione di Vasto alla trasmissione di Mike Bongiorno. “Ho intervistato i concorrenti: Michele Pietrocola ed Erminio Carderalla”. Il reperimento di testimonianze, materiali originali e fotografie è centrale nel lavoro di Lino, che si è anche recato in varie città italiane sulle tracce dei vastesi lungo la penisola.

Ora è al lavoro per una pubblicazione sulle processioni locali, che sarà pronta per l’8 dicembre. Poi ce ne sarà una sulla frana.

Tra le tante ricerche, una lo accompagna ormai da tempo: quella su Domenico Rossetti. “Mi ha sempre affascinato, perché di lui si parla pochissimo ma in giro per l’Italia ho trovato diverso materiale. Volevo fare una biografia, ci lavoro da 15 anni ma una pubblicazione ampia è difficile da fare, ci sono grossi costi. Scriverò articoli sul blog per rendere noto quello che ho trovato. Qualcosa mi ha chiesto anche il Centro studi Rossettiani”.

Il suo è un lavoro impegnativo e solitario, lo dice più volte, ma che dà soddisfazioni e lo rilassa: “Mi aiuta a non pensare ai problemi, a scaricarmi”. Oggi poi con internet e le nuove tecnologie ha una mano in più: “Prima i documenti li dovevi ricopiare a mano, ora coi permessi li puoi fotografare e in rete ci sono tante cose”. È comunque una passione e tale resterà: lo faccio perché mi piace, non c’è ritorno economico, date anche le poche copie stampate, di cui sostengo i costi.

Parlando di storia di Vasto e dei suoi personaggi il discorso cade più volte sulla scarsa attenzione che a loro è riservata, sullo "stato di abbandono di certe chiese e palazzi. Non si riescono a ottenere i fondi, forse c’è poca capacità di gestire il patrimonio, o poca sensibilità. Dispiace però vedere che certi personaggi vengano dimenticati, come don Salvatore Pepe e don Romeo Rucci, che le ricorrenze siano ignorate - commenta -. Anche nella toponomastica ci sono errori. Speriamo che con il nuovo assessore Sputore qualcosa cambi, si è detto aperto a proposte”.

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