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A Roccamontepiano torna la "Festa del vino cotto, delle castagne e dei sapori d'autunno" il 5 e il 6 novembre

A Roccamontepiano torna la "Festa del vino cotto, delle castagne e dei sapori d'autunno" il 5 e il 6 novembre

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Autunno di sagre, di feste, di canti e di gioia.  Due anni di pandemia ci hanno fatto sognare il ritorno le sagre di paese: squarci su un mondo senza tempo, che corre e balla sulle gambe degli anziani e ancor di più su quelle dei giovani, forse uno dei pochi momenti in cui le generazioni si incontrano e parlano la stessa lingua. La lingua delle tradizioni che scorrono come sangue nelle vene, come vino nei bicchieri, a spianare le diversità e unire il popolo sotto canti popolari e musiche che vibrano indietro nei secoli. 
Finalmente, a Roccamontepiano, piccolo paese in provincia di Chieti, alle pendici della Majella, quest'anno torna la "Festa del vino cotto, delle castagne e dei sapori d'Abruzzo", nel fine settimana del 5 e 6 novembre in contrada Terranova. Attrezzati anche per continuare anche in caso di maltempo, infatti la piazza sarà munita di tensostrutture come ripari per i vari stand.
Oltre al vino cotto e alle castagne, ci sarà anche un mercatino dell'artigianato e mercatini enogastronomici per gustare le specialità autunnali abruzzesi. Ad arricchire l'evento, si svolgerà il convegno dell'assessore regionale al Turismo Daniele D'Amario e la presentazione del libro "Rime toscibili" di Gino Bucci aka L'Abruzzese fuori sede. Ad allietare ulteriormente l'esperienza enogastronomica e folkloristica, ci saranno spettacoli musicali e balli tradizionali mentre il mosto verrà cotto nella maniera tradizionale.

Ma cos'è il vino cotto?
Il vino cotto è stato riconosciuto tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.) dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Negli ultimi anni è nata anche l'Associazione Produttori Vino Cotto d'Abruzzo, a difendere la specificità di questa tradizione.
Il vino cotto è ottenuto dalla pigiatura di uve locali ridotte a mosto, il quale viene poi fatto cuocere nel "caldaro", un grosso calderone di rame. La tradizione vuole che, all'interno del caldaro, venga messo un pezzo di ferro nudo per impedire che il rame si mescoli al mosto. Successivamente, dopo l'aggiunta di mosto fresco in percentuali variabili a seconda del grado alcolico desiderato, la miscela viene lasciata ad una lunga fermentazione, per poi essere trasferita in botti di legno per procedere alla fase dell'invecchiamento, che può durare da un paio d'anni fino anche a lunghi decenni, tanto che esistono vini cotti centenari! 
In Abruzzo, in passato, era d'uso consumare il vino cotto in occasioni particolari, come ad esempio il matrimonio di un figlio: in quel giorno si stappava il vino cotto che era stato preparato e messo ad invecchiare nell'anno della sua nascita. 
"Frutto dell'ingegno dell'uomo", leggenda vuole che, in antichità, quando il raccolto era peggiore del solito o quando il proprietario del terreno sceglieva l’uva migliore lasciando al contadino quella più rovinata, quest'ultimo, per non rischiare di restare senza scorte di vino, grazie all’ingegno, lo metteva a fermentare riuscendo non solo a bere vino per tutto l’anno ma addirittura ad ottenere un prodotto migliore del vino standard di cui si beava il padrone! 
A Roccamontepiano la preparazione del vino cotto parte con la raccolta di uve autoctone, per poi continuare con la riduzione a caldo di 1/3 del mosto iniziale chiamata interzatura, e con la rabboccatura, ossia l'aggiunta di mosto freddo prima di procedere alla fermentazione e all'invecchiamento. 
Il vino cotto di Roccamontepiano, simbolo di convivialità ed ospitalità, è ricco di polifenoli, naturali antiossidanti benefici per la salute, tanto che ad oggi è definito "elisir di lunga vita".

Ecco il programma completo dell'evento del 4 e 5 novembre: 
Sabato 5 novembre:
Ore 16.00 – apertura fiera-mercato dei “Sapori d’Autunno”, artigianato artistico e prodotti tipici abruzzesi con degustazione presso il portico del museo Giuseppe Lisio.
Ore 16.30 – al museo “G. Lisio” “Abruzzo Marrucino: valorizzazione, accoglienza e prodotti tipici per promuovere il territorio” con interventi dei Sindaci del progetto della comunità di progetto ed illustrazioni delle attività presenti all’esposizione.
interverranno:
Dario Marinelli, Sindaco di Roccamontepiano, Tiziano Teti , Presidente del GAL Majella Verde, e Carlo Ricci , Direttore del GAL Majella Verde, Camillo Conti, Presidente dell’Associazione Produttori Vino Cotto d’Abruzzo, Antonio Corrado, coordinatore di Abruzzo Marrucino Terraccogliente, Daniele D’Amario , Assessore regionale al Turismo della Regione Abruzzo, Giovanni Legnini, Commissario alla Ricostruzione Sisma Centro Italia e Presidente onorario dell’Associazione Vino Cotto d’Abruzzo.

Ore 18.00 – apertura stand gastronomici a cura dei ristoranti.
Ore 20.30 – intrattenimento musicale nel palatenda “Piero la Quercia Soul band”.

Domenica 6 novembre:
Ore 10.30: apertura fiera-mercato dei “Sapori d’Autunno”, artigianato artistico e prodotti tipici abruzzesi con degustazione presso il portico del museo Giuseppe Lisio.
Ore 11.00: rappresentazione della cottura del mosto a cura dell’Associazione Produttori Vino Cotto d’Abruzzo
Ore 12.00: apertura stand gastronomici nel palatenda
Ore 14.00: animazione musicale tradizionale con “le dú botte di lu Chiove e Cicalin”, a seguire esibizione del ballo della quadriglia in piazza dell’Associazione Cultura e Tradizioni di Alanno.
Ore 16.00 : al museo Giuseppe Lisio, presentazione del libro “Rime Toscibili” con l’autore Gino Bucci, alias “L’Abruzzese fuori sede”.
Ore 20.00: al Palatenda intrattenimento musicale e ballo con “Fb soul live music”.

Nei due giorni saranno presenti gli stand gastronomici di: Ristorante LAÉ Pomaro con il menù: Pallotte Cace Ove e castagne.

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