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Anastasia Massone: “Fiera di essere abruzzese”

Brand con ironia e la narrazione dei colori del centro storico di Vasto

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Da circa un anno, Anastasia Massone, ha aperto in Via Santa Maria il suo store Sparagn e Cumbarisc, con tutte le sue magliette e gadget molto originali grazie alla sua idea formidabile di stampare alcune parole in dialetto abruzzese. Sono t-shirt con una grafica molto simpatica e al tempo stesso molto curata, che stanno avendo sempre più successo. C’è da parte di Anastasia l’idea di riprendere quelle parole dialettali abruzzesi tipiche, simpatiche, come “Pallotte”, “Ndundì”, Bardasce”, “Scilita”, Sparagn e cumbarisc”, per esempio, stampandole con la grafica di brand famosi.

Racconta che i suoi clienti sono prevalentemente gli Abruzzesi che vivono in tutt’Italia, che hanno conosciuto e apprezzato il suo logo e indossano la sua maglietta con orgoglio. Sono soprattutto della Lombardia e dell’Emilia Romagna, ma anche il Sud con la Calabria e Sicilia. Hanno sempre molto successo poi le foto degli amici di Anastasia che inviano scatti da tutto il mondo indossando le sue magliette. Dice Anastasia, che sono i suoi influenzer!

Appena si entra nel negozio Sparagn e Cumbarisc colpisce subito una simpatica pecora in gesso, che indossa la sciarpa della Vasto Basket. Gliel’ha procurata una sua amica che l’ha trovata in un negozio a Cassino. Anastasia sta ancora decidendo il nome della pecora, è incerta tra Neve o Pallotta. Le piace moltissimo, come poi a tutti i suoi clienti, perché rappresenta l’Abruzzo!

Molti sono i clienti nel suo negozio in questo periodo. I turisti non abruzzesi sono incuriositi dalle magliette e vogliono sapere il significato di tutte. Dice simpaticamente Anastasia “il negozio con loro sembra un museo”. Vengono poi molte persone che sono nate a Vasto ma risiedono in altre regioni italiane o all’estero e portando i loro figli nel negozio raccontando con orgoglio il significato di questi slogan, e spiegano di come i loro nonni usavano tanti anni fa le stesse parole.

La novità di quest’estate è la maglietta con la scritta “Sanda Niente” che sta avendo molto successo, come poi Pallotte Cace e Ove, Sting Stang, Ndundì e tutte le altre.

Nella sua pagina facebook “Sparagn e cumbarisc”, racconta le sue magliette, ordinabili anche on line in Italia e presto anche nel mondo, ma anche molto altro. Lei si dice fiera di essere abruzzese e possiamo dire anche vastese e le piace raccontare con le sue foto, la bellezza di questo linguaggio dialettale quasi scomparso, le modalità degli anziani di incontrarsi, comunicare, la bellezza del centro storico con i suoi colori, profumi, incontri speciali.

Racconta delle vecchiette che chiacchierano sulla panchina, della signora che si porta la sedia da casa per stare a chiacchierare con le amiche del cuore, della simpatia quando si fa la fila dal panettiere, del profumo di peperoni arrosto che si sente alle ore 13 per via Santa Maria, con 38 gradi percepiti, dei vicoli che trasudano odore di ragù della domenica mattina, e di panni freschi stesi al sole.
Dice Anastasia che il centro storico di mattina non ha nulla a che vedere con quello che si trova il pomeriggio, è un posto magico dove puoi assaporare la vecchia Vasto. La mattina ci sono soprattutto i residenti, spesso anziani, e lei si diverte ad ascoltare i loro commenti folcloristici abruzzesi. Le piace documentare la simpatia di queste persone con uno scatto fotografico, perché esprimono Vasto in tutta la sua bellezza.

Racconta tra le altre cose che un giorno mentre stava dietro il bancone, di colpo sento urlare:”- Mariiii s’ha finit la pizz - E accattat lu pan.. così fi pane, onde e pammadaur”. Un tripudio di espressività, ricco di ironia, tradizione e cultura.

Sabato mattina si cambia completamente. C’è un via vai di persone nelle stradine del centro che vanno al mercato Santa Chiara per la frutta e la verdura. Di pomeriggio c’è un signore che legge sempre il giornale, e un gruppo di anziani seduti al muretto.

Anastasia dice che Via Santa Maria è una strada sottovalutata, anche se molto bella. E’ l’ingresso del centro storico. E’ uno dei luoghi che lei ha nel cuore, perché da piccola ci viveva. Tra i ricordi più belli c’è quando da piccola andava per le botteghe a comprare cose varie per la mamma. Ricorda l’affetto e la gentilezza di tutti i negozianti, del vicinato.

Nelle parole in dialetto delle sue magliette o gadget si trova il folklore dell’Abruzzo, il dialetto puro che forse presto verrà dimenticato, l’ironia di una volta, la bellezza di un territorio.

 

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