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Italia e Abruzzo, l'andamento delle imprese artigiane

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Con l'inizio del nuovo anno sono arrivate le conferme di quello che è stato l'andamento generale delle imprese artigiane nel 2016. Purtroppo leggendo questi dati si evince come la regione Abruzzo sia stata quella col più alto tasso di cessazione attività per le nuove aziende. Già dal 2015 infatti si era delineato un trend in calo per la regione che a fronte di un totale di 32.070 attività registrate, ha contato 1.827 nuove iscrizioni e 2.727 cessazioni, pari ad un tasso di crescita del -2,7%.  Nel 2016 purtroppo non è stata invertita la tendenza, a ottobre infatti vediamo Chieti ad un -2,41% rispetto alla dinamica territoriale delle imprese artigiane, un risultato che porta la città all'ultimo posto della graduatoria nazionale delle province italiane.

Il 2017 ha invece esordito con dati altalenanti, troviamo infatti Pescara che inizia con un dato particolarmente positivo per quanto riguarda la nascita di nuove imprese, ovvero un +0,9% rispetto ad una media nazionale di +0,7%. Le previsioni della penisola del resto non sono particolarmente positive, si alza infatti il rischio di crescita “zero virgola” per il biennio 2017 - 2018.

Questo nonostante la crescita dell’iniziativa tra i giovani, che sempre con maggiore frequenza cercano di aprire una attività in proprio: nel 2016 si è registrato infatti il boom dell’ingresso degli under35 nel mondo del lavoro come professionisti in proprio o con l’apertura di piccole imprese. E per fortuna visto che il 49% degli aventi impiego italiani sono stipendiati proprio dalle medio-piccole imprese. Mettersi in proprio certo non è mai facile ma nel 2016 si è registrato il boom di under35 che si sono lanciati nel mondo del lavoro come professionisti in proprio o con l'apertura di piccole imprese. Durante l'anno appena trascorso sono state 41mila le nuove imprese italiane, ma anche qui è facile vedere come a nascere siano stati B&B, parrucchieri, giardinieri, lavoratori in proprio e pochi, invece, quelli che hanno dato il là ad imprese edili e manifatturiere.

Il primato per queste ultime resta alle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, dove se non altro piccole, medie e grandi strutture cercano di continuare il loro percorso tra prezzi via via sempre più rimodulati e nuove strategie di mercato. Tengono banco anche quelle imprese che si occupano d'architettura d'interni, di realizzazioni e montaggi di strutture di sicurezza ed in generale della costruzione di magazzini, facciate, rivestimenti e finiture civili e commerciali. Ne è un esempio l'azienda Marchetto Srl, che offre esattamente questo tipo di soluzioni.

Le buone notizie per la regione Abruzzo arrivano invece dalle startup che si occupano della fornitura di energia elettrica e della fabbricazioni di articoli in gomma e plastica per gli autoveicoli, che registra un aumento del 130% rispetto ad aprile 2015, come registrato dalle elaborazioni del Cresa, che si occupa degli studi e delle ricerche economico-sociali nella regione Abruzzo. Resta invece inferiore alla media nazionale la presenza di donne e giovani in queste attività, si parla rispettivamente del 12,1% e del 18,2%.

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