Le Amministrazioni comunali succedutesi alla guida di Vasto, a parte qualcuna, hanno pensato per lo più allâordinaria manutenzione ed alle piccole opere pubbliche di valorizzazione. Qualcuna, addirittura, né alla manutenzione, né alle opere pubbliche. Ma câè una politica diversa per Vasto ed il territorio, a cui nessuno, o quasi, ha messo mano. Quella dello sviluppo del Vastese, partendo, appunto, dalla città âcapofilaâ, se così la si può chiamare, ovvero Vasto. Questioni riguardanti le industrie, lâartigianato, lo sviluppo della pesca, delle tradizioni e la stessa espansione di Vasto, non sono mai nella testa dei nostri amministratori. Lâampliamento del porto, un piano regolatore per la costa, lâindividuazione di unâarea industriale unica da sviluppare. Il turismo tutto lâanno. La costruzione, e riguarda questâultimo tema, di un Pala congressi, di unâarea congressi, addirittura di una fiera, non è mai passata per la testa di quelli che oggi stanno amministrando Vasto? Città come Lanciano, seppure in piccolo, lâhanno fatto! Seppur con un territorio âsfigatoâ, per dirla volgarmente, e molto ristretto. Se vogliamo ravvivare la nostra città , e con questa lâeconomia della nostra Vasto, occorre essere lungimiranti e progettare una città che possa essere dâattrattiva e che possa catalizzare lâattenzione di turisti nel periodo estivo, e di altri soggetti economici durante tutto lâarco dellâanno. E lâUniversità ? Unâottima soluzione per far girare lâeconomia della città , con studenti che frequentano locali e che affittano appartamenti. Insomma, andando punto per punto, ci vuole una scossa tra la classe dirigente politica della nostra città . Ci vogliono persone competenti e lungimiranti. Bisogna pensare ad unâarea industriale che comprenda Vasto e gli altri paesi del comprensorio ove âpiazzareâ le industrie del Vastese. Bisogna pensare a sfruttare le risorse quali il mare per incrementare la pesca ed essere âleaderâ della costa adriatica. Bisogna preservare le tradizioni della nostra città e del territorio circostante, come prodotti tipici, usi, costumi e rievocazioni storiche che possano catalizzare a sé i turisti. Bisogna pensare allâampliamento della nostra città , nel territorio in cui è possibile. Câè un porto, il nostro, con grosse potenzialità ma sfruttato al minimo sia dal punto di vista commerciale, che turistico. E perché lasciare la costa allâabbandono o nelle mani di pochi costruttori-speculatori? Non sarebbe indispensabile forse stilare un piano regolatore costiero che permetta lo sviluppo di Vasto anche nella zona del porto e di tutto il tratto di mare con costruzioni basse, che rispettino la natura e che possano essere il volano dello sviluppo turistico vastese? Con un porto che non sia alla periferia ma al centro della città ? E poi Vasto non può vivere solo tre mesi allâanno. Occorre qualcosa che la faccia diventare la città attorno alla quale far girare lâeconomia se non abruzzese, almeno del Vastese. Vasto ha un territorio ampio, e qualcosa che possa farci venire gente tutto lâanno può essere un centro termale, ma meglio ancora unâarea fiera e congressi con strutture coperte e scoperte nelle quali dar vita a fiere, manifestazioni politiche e non , concerti, mostre, etc. Lâuniversità , poi, può essere unâattrattiva per i giovani che sceglierebbero Vasto come città studi e come città di vacanze dâestate. E tutto questo non è impossibile. Altri paesi, altre città , lâhanno fatto. Pensate a realtà come Pescara, magari più grandi, e realtà piccole come Castiglione Messer Marino che con un piccolo Palaghiaccio sono riuscite a cambiare lâeconomia del Paese. Tanto per rimanere nel nostro territorio. Possibile che noi non siamo capaci? Non ci credo! Se solo Vasto avesse una classe politica lungimiranteâ¦