FORNITURE PELLICOLE A SECCO ALLA ASL LANCIANO-VASTO: LA REPLICA DEL DIRETTORE CAPOROSSI

riceviamo e pubblichiamo
24/01/2009
Comunicati Stampa
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''La trasparenza e il rispetto della legalità sono i presupposti assoluti che hanno ispirato atti, scelte e provvedimenti compiuti da questa Direzione. Non è perciò consentito ad alcuno allungare ombre su procedure seguite, ipotizzando comportamenti tesi al malaffare, che certamente oggi è assolutamente estraneo a quest'Azienda, come dimostrano anche le azioni intraprese nella revisione di vecchi contratti e gare, ad esempio il lavaggio e noleggio della biancheria; si ricorderà l'apertura di un'inchiesta, conclusa con il rinvio a giudizio di diversi soggetti, tra i quali alcuni dirigenti della Asl oggi in pensione, relativamente alla gestione in appalto della manutenzione delle apparecchiature elettromedicali''. Replica in maniera durissima il manager Asl Michele Caporossi alla notizia di una interrogazione presentata da un consigliere regionale a proposito della gara bandita dall'Azienda per la fornitura di pellicole a secco e cd per la radiologia per 2,5 milioni di euro, rispetto alla quale viene evidenziato un comportamento scorretto riferito ai termini della procedura, che sta per essere aggiudicata diversi mesi dopo il bando. ''Quello che sorprende e può essere ritenuto davvero singolare - aggiunge il Direttore Generale - è l'azione atipica di un politico che entra nel merito di una procedura ancora non conclusa, perché l'appalto non è stato aggiudicato; quello che si è esaurito, invece, è il lavoro della Commissione di gara, composta da Maria Amato, primario radiologo a Vasto, Marco Bellelli, radiologo a Lanciano, e Giancarlo D'Ambrosio, coordinatore aziendale dei tecnici di radiologia, e cha ha rimesso alla Direzione le proprie valutazioni tecniche, riferite a due parametri: la qualità del materiale e l'offerta economica. Stupisce, perciò, la concomitanza tra l'interrogazione e l'azione di uno dei soggetti interessati alla gara, che ritenendosi non vincitore intende ora bloccare una procedura che prima non si era sognato di contestare. Una situazione grave che crea nei confronti dell'Azienda e della Direzione un clima di sospetto e tensione che fa venire meno quella serenità necessaria nell'assunzione di decisioni importanti come questa. La ditta che ritiene di avanzare dubbi sulla legittimità del percorso seguito e intende chiedere tutele, potrà rivolgersi ai giudici preposti e competenti in materia di appalti. Chiunque altro abbia da eccepire qualcosa in merito alla correttezza dell'operato di quest'Azienda lo faccia ugualmente nelle sedi opportune; da parte nostra intendiamo portare all'attenzione delle Autorità competenti, per la verifica dell'esistenza di eventuali reati, interventi e diffusione di notizie in merito a un procedimento ancora in atto''.

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