"Gruppi di ragazzini spaventano, bullizzano e aggrediscono"

L'assessore Bosco: «Episodi e comportamenti violenti destano preoccupazione e non possiamo ignorarli"

Alessio Di Florio
22/04/2025
Attualità
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Alcol, maleducazione, violenza, schiaffi, coltellini che sbucano improvvisi, sono la quotidianità di alcuni giovanissimi – nell’età della scuola secondaria di primo grado o al massimo dei primi anni della scuola secondaria di primo grado – anche nel centro e non solo di Vasto. Gruppi sparuti, pochi ragazzi, che preoccupano gli adulti e i loro coetanei. Sono una piccola minoranza ma la loro presenza è ben visibile. Ed interroga gli adulti, le istituzioni, la scuola.

Tante sono le segnalazioni anche nelle ultime settimane. Una signora anziana è stata travolta da ragazzini su bici elettriche, rischiando di ferirla in modo grave, in una piazza di Vasto. Nei dintorni di Palazzo D’Avalos c’è chi ha visto gruppi di ragazzine prendersi anche a schiaffi. Nei pressi del parcheggio multipiano ad un ragazzo è stato rubato un uovo di Pasqua trovato, poco dopo, calpestato e distrutto. Una denuncia, quest’ultima, pubblicata da un cittadino dopo l’allarme lanciato da un commerciante nei giorni della Pasqua. «A Vasto i nostri ragazzi devono sentirsi al sicuro: uscire in piazza, prendere un gelato, stare con gli amici senza paura dovrebbe essere normale e invece, gruppi di ragazzini conosciuti li bullizzano, li spaventano, a volte li aggrediscono, non è una ragazzata, è violenza e va fermata» è l’appello lanciato rivolto soprattutto alle istituzioni locali. «Episodi di bullismo e comportamenti violenti destano preoccupazione e non possiamo ignorarli» ha sottolineato l’assessora Anna Bosco. «Come Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Vasto, voglio rassicurare le famiglie, la questione è già all’attenzione dell’Amministrazione e ci stiamo attivando concretamente per affrontarla – ha dichiarato la delegata della giunta Menna - credo fermamente che la sicurezza e la serenità dei nostri ragazzi non siano un dettaglio, ma una priorità assoluta: i luoghi della socialità, le piazze, i parchi, il centro storico, devono tornare ad essere spazi di libertà e incontro, non di paura». 

«Serve la collaborazione di tutti, famiglie, scuole, servizi sociali, forze dell’ordine e, soprattutto, dei ragazzi stessi: fare rete è l’unica strada per prevenire, educare e intervenire – ha sottolineato la delegata alle politiche sociali e all’inclusione raccogliendo l’appello e l’allarme lanciato nei giorni scorsi - il Comune è pronto a fare la sua parte e lo faremo ascoltando, vigilando e costruendo risposte concrete». 

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