Doppio appuntamento a Vasto con “Fuoriclasse – vent’anni di scuola di giornalismo Lelio Basso”

Tra le inchieste del libro un reportage di Alessandro Leone sulle Case Lavoro. Tra le inchieste del libro un reportage di Alessandro Leone sulle Case Lavoro

Alessio Di Florio
12/04/2025
Appuntamenti
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«Questo libro celebra i vent’anni della scuola di giornalismo Lelio Basso in due modi: da una parte il racconto della scuola, le ragioni della sua nascita, l’evoluzione, il legame con la Fondazione Basso e l’impegno per la giustizia sociale; dall’altra, otto inchieste e reportage inediti sul tema dell’uguaglianza, realizzati con ex studenti» si legge nella presentazione del libro “Fuoriclasse vent’anni di scuola di giornalismo Lelio Basso”. Tra le inchieste pubblicate nel volume, edito da Altreconomia, un reportage del giornalista cupellese Alessandro Leone sulle Case Lavoro. 

Martedì 15 aprile il libro verrà presentato a Vasto in un doppio appuntamento, la mattina alle ore 10 presso la Casa Lavoro di Torre Sinello, il pomeriggio alle 18.30 nella Sala Papa Giovanni XXIII in via Buonconsiglio. Nell’incontro pomeridiano insieme ad Alessandro Leone interverranno Maria Lucia Avvantaggiato, direttrice della Casa Lavoro di Vasto, Anna Bosco, assessora alle politiche e all’inclusione sociale, Salvatore Cinquegrana, ex internato, Doralice Di Fabio, responsabile area sanitaria Casa Lavoro, Marina Forti, giornalista e direttrice della Scuola di giornalismo Lelio Basso, Francesco Menna, sindaco di Vasto, Giuseppina Rossi, funzionaria giuridico pedagogica Casa Lavoro, don Silvio Santovito, Fattoria Vitafelice, e Anna Uras, ispettrice Polizia Penitenziaria Casa Lavoro.

«Il carcere di Vasto prevede che la misura di sicurezza applicata, ereditata dal Fascismo, intenda il lavoro come strumento di rieducazione e reinserimento sociale, è destinata a persone considerate socialmente pericolose, un concetto che si basa sulla probabilità che commettano nuovi reati – sottolinea l’assessora Anna Bosco - oggi però la casa lavoro di Vasto è diventata un calderone di soggetti molto diversi tra loro: ci sono i cosiddetti delinquenti abituali, cioè persone che commettono in modo reiterato lo stesso reato, esponenti della criminalità organizzata, soggetti che hanno violato la libertà vigilata e malati psichiatrici che andrebbero accolti in strutture specializzate, questa misura di sicurezza raramente viene applicata per più di due anni alla volta, ma spesso, in fase di riesame, arrivano continue proroghe per motivi che non dipendono dalla condotta della persona, come quello di non avere un familiare che se ne faccia carico o avere la residenza dove ha già commesso reati e si reputa probabile una recidiva e per questo motivo, in molti parlano di ergastolo bianco».

«L’incontro sarà una bella occasione per discutere ancora della situazione della Casa Lavoro di Vasto ma anche per sottolineare l’importante lavoro che il personale svolge al suo interno, tra i tanti l’educatrice Giuseppina Rossi e per riflettere insieme su un tema ancora poco conosciuto ma che riguarda diritti, giustizia e umanità» conclude l’assessora Bosco. 

 

 

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