La Storia non ha un andamento lineare, non è una retta che avanza inesorabile. È costellata da scossoni, strappi, improvvise accelerazioni. E ci sono immagini che rimangono indelebili, segni dei tortuosi tornanti che la Storia può intraprendere. Momenti che diventano memoria collettiva, in cui c’è chi può dire “io c’ero” e mai lo dimenticherà, a volte anche con orgoglio e lucida malinconia. Alleanza Nazionale ha segnato un’epoca della storia politica e non solo d’Italia. Un partito che ha rappresentato uno spartiacque nella storia della destra italiana, influenzandone tutto il corso. Di quella stagione, passata ma mai consegnata definitivamente solo ai libri di Storia, Gianfranco Fini è stato l’uomo simbolo, il protagonista assoluto.
Fini ieri pomeriggio è tornato a Vasto, diciassette anni dopo l’ultima volta, per un incontro organizzato dalla Fondazione Tatarella sul trentesimo anniversario della fondazione di Alleanza Nazionale. Dopo l’introduzione di Piernicola Carlesi sul palco con l’ex presidente della Camera dei Deputati ed ex vicepremier sono intervenuti Fabrizio Tatarella, Etelwardo Sigismondi, Guido Liris, Pierluigi Biondi e Giuseppe Tagliente. Protagonisti della storica “svolta di Fiuggi”, completamento del percorso con cui la destra è giunta al governo d’Italia, si è “sdoganata da sola” ha rivendicato Sigismondi, ha raccolto l’eredità dei padri a partire da Almirante per rinnovarla e proseguire il cammino ha sottolineato Fini, e protagonisti dell’attuale stagione politica e amministrativa di Fratelli D’Italia. Passato e presente, storia e attualità si sono intrecciate in una riflessione senza indugi, senza remore, un confronto in cui non sono state nascoste anche diversità e visioni sul 1995, sugli anni nel Popolo della Libertà, sulla nascita di Fratelli d’Italia e sull’attualità. Di quella lontana stagione, che per entusiasmo, radicamento e consensi ha tratti in comune con l’oggi, il vastese e l’intera provincia di Chieti furono protagonisti indiscussi. La “svolta di Fiuggi” arrivò negli anni in cui, come ricordato sul palco, le sezioni del Movimento Sociale Italiano videro una rinnovata vitalità, l’adesione entusiasta di giovani e l’elezione di sindaci che rappresentarono una svolta nella storia della destra. Giovanni Tiberio a Casalbordino e Giuseppe Tagliente a Vasto, negli anni turbolenti di Tangentopoli, furono tra i primi sindaci dell’MSI eletti in Italia. La vittoria di Gianfranco Fini al congresso del Movimento Sociale nacque anche nel vastese, in un’azione politica che qui vide una spinta propulsiva importante.
Tra i protagonisti di quegli anni sicuramente gli indimenticati ed indimenticabili Nicola Carlesi, deputato, e Luigi Di Cocco, vicesindaco di Casalbordino e punto di riferimento della destra in paese e nel circondario. Un ricordo affettuoso, commosso, ad entrambi è nel cuore di moltissimi delle tantissime persone (impossibile probabilmente una stima precisa) presenti ieri pomeriggio al Teatro Rossetti. L’introduzione dell’incontro è stata affidata a Piernicola Carlesi, responsabile del circolo di Vasto di Fratelli d’Italia e figlio del deputato Nicola Carlesi, e in platea era presente anche Carla Zinni, vicesindaca di Casalbordino che da Luigi Di Cocco sta raccogliendo il testimone nell’attività amministrativa e politica.
Nel pomeriggio in via Giulia Sigismondi, Carlesi, Tavani, Prospero e Menia hanno inaugurato la nuova sede in città del circolo di Fratelli d’Italia. Menia ha sottolineato l’importanza delle sezioni fisiche, dell’incontro incarnato anche in tempi di social e “politica virtuale”. Partendo dal passato, dalla tradizione, ha condiviso riflessioni sul presente di Fratelli d’Italia e della destra. «Le tradizioni non servono ad adorare le ceneri ma a ravvivare la fiamma» la citazione con cui ha riassunto il pensiero espresso. L’inaugurazione della nuova sede è un passo importante verso le prossime elezioni, per puntare a riconquistare l’amministrazione cittadina, ha dichiarato il consigliere comunale e regionale.