Ci sono momenti, soprattutto tragici, che segnano la storia delle comunità . A Vasto viene ricordata la frana del 1956, ancora oggi ricordata nella memoria comune e nel territorio. Una tragica frana avvenne anche a Tufillo a fine aprile del 1893. Un pezzo della montagna crollò distruggendo le coltivazioni, le cronache dellâepoca riportano che gli abitanti si salvarono.
La commemorazione di quella frana parte da unâaltra grande tragedia italiana, il crollo della diga del Vajont e lo spettacolo teatrale per ricordarlo realizzato da Marco Paolini. Rosanna Sfragara, unâartista veneta da poco trasferitasi in Abruzzo, ha risposto alla proposta di Paolini portando in scena la frana dellâOttocento a Tufillo.
Lo spettacolo andrà in scena lunedì sera alle 21.30 nel Palazzo Comunale. Un evento finito sulla stampa nazionale con un articolo a firma Nicola Catenaro pubblicato sul Corriere della Sera in una pagina dedicata allâiniziativa di Marco Paolini.
Sette donne, alcune attive nel Coro di Tufillo, saranno le protagoniste sul palco: «Lâoperaia, il medico che lavora in pronto soccorso, la maestra, la pastora, la fornaia, la sarta, la cantante, la collaboratrice scolastica» riporta lâarticolo del Corriere della Sera. Tra loro, prosegue lâarticolo, lâassessora Lorella Ferrara, contenta di poter «promuovere il senso di comunità del borgo messo a dura prova dal lockdown».
Durante lâevento sarà letto un testo corale ispirato a Tina Merlin, il cui libro âSulla pelle vivaâ ha dato il titolo allâesibizione di lunedì sera e saranno intonati canti popolari abruzzesi, della Valcellina e delle Ande.
«Quella frana aveva un fronte di quasi un chilometro e scendendo travolse 200 ettari di terreni coltivati e distrusse 850 metri della strada che portava al paese, la Trignina» ha raccontato al Corriere della Sera il sindaco di Tufillo Ernano Marcovecchio.