Simone Lembo e Maria Elisabetta Alinovi sono i nuovi componenti dello staff del sindaco Francesco Menna. Nominati con decreto firmato dal primo cittadino sostituiscono Roberto Libbi e Roberto Bolognese che si sono dimessi dopo essere stati assunti grazie allo scorrimento della graduatoria del contestato concorso per messi notificatori.
Lembo, 48 anni, segretario cittadino del Pd ed ex consigliere comunale, ha un incarico a tempo pieno e determinato. Per poterlo ricoprire si è dimesso dal ruolo di responsabile Assoturismo della Confesercenti che ricopre da anni. Maria Elisabetta Alinovi, 27 anni, figlia di Riccardo, referente di Confedilizia e dellâassociazione Codici, ha invece ottenuto un incarico a tempo parziale (18 ore). Entrambi resteranno nello staff del sindaco fino alla scadenza del mandato elettorale.
Si tratta di nomine che non passeranno inosservate e che sicuramente scateneranno la reazione dellâopposizione consiliare.
Nel frattempo non si placa la polemica sulle ultime assunzioni.
Da venerdì hanno preso servizio in Comune altre tre unità risultate al quarto, quinto e sesto posto della graduatoria del concorso per messi notificatori finito nel mirino di un volantino anonimo circolato nei mesi scorsi in città che svelava i nomi dei vincitori.
Lâopposizione di centrodestra annuncia la trasmissione delle carte agli organi di controllo e allâAnac (Autorità nazionale anti-corruzione).
âMan mano che le assunzioni vengono fatte (e per metà settembre ne arriveranno altre cinque) si comprende perché il sindaco Menna ha invitato la sua maggioranza a respingere, con 10 no e 7 si nello scorso consiglio comunale di luglio, la Commissione dâindagine proposta dalle minoranze consiliariâ, affermano Francesco Prospero, Vincenzo Suriani, Guido Giangiacomo, Antonio Monteodorisio e Giuseppe Soria, âlâorganismo avrebbe evidenziato prima delle assunzioni che lo staff in blocco viene assunto in ruolo nei primi sei posti di un concorso che ha visto centinaia di partecipanti. Sorprende, inoltre, la firma sul provvedimento di assunzione del dirigente Vincenzo Toma, che si era dichiarato incompatibile per la presenza di un suo parente stretto nella graduatoria dei candidati. Fra qualche giorno con lâassunzione degli ulteriori sei nomi assunti con lo scorrimento di una graduatoria che prevedeva la semplice assunzione di tre messi notificatori lâanomalo quadro segnalato da tempo dalla opposizione sarà chiaro a tutti. Eâ paradossale rilevare che dei sei assunti nessuno ha preso servizio come messo notificatore. Addirittura una vincitrice è stata destinata direttamente allâAvvocatura comunale laddove sarebbe stato opportuno bandire un concorso specifico che avrebbe consentito ai numerosi giovani avvocati di Vasto di concorrere.â