Reti colabrodo in Abruzzo, si passi alla centrale unica per il controllo delle perdite idriche

Marcozzi: "Ultimi dubbi fugati, non ci sono ostacoli alla creazione"

redazione
12/04/2023
Territorio
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"Gli ultimi dubbi sembrano essere stati fugati: non ci sono ostacoli formali alla creazione di una centrale unica per il controllo perdite delle reti idriche sul territorio abruzzese e di un sistema centralizzato di gestione”. Ad affermarlo è il consigliere regionale e presidente della Commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica Sara Marcozzi.
 
“Grazie ai fondi del PNRR – prosegue – abbiamo finanziamenti per lavorare sulle nostre reti colabrodo, partendo da progetti di digitalizzazione e distrettualzzazione delle condotte. Sono interventi necessari per arrivare a un utilizzo sempre più funzionale della risorsa, riducendo le perdite e togliendo all'Abruzzo la maglia nera in Italia per dispersione idrica. Siamo venuti a conoscenza di perplessità, sollevate da alcune delle sei società di gestione del servizio idrico abruzzese, riguardo all'individuazione di uno strumento che consenta di mappare le reti con un unico sistema, così da fornire una fotografia precisa delle condizioni sull'intero territorio. Tuttavia, con una comunicazione, Ersi (l'ente regionale per il servizio idrico) ha chiarito come non esistano ostacoli burocratici in questo senso, e che si possa procedere alla creazione di un sistema all'avanguardia, che semplifichi e razionalizzi il controllo.
 
È ciò per cui mi batto ormai da mesi, il cambio di prospettiva che mi auguro si cominci finalmente a vedere: l'Abruzzo inteso come regione unica, non come somma di tanti campanili, a volte in competizione tra loro. Le sfide di questi tempi ci insegnano che l'unione farà la forza della nostra regione, da qui ai prossimi decenni. Una rinnovata e comune volontà di collaborazione è stata favorita anche dal lavoro della Commissione d'inchiesta, da me richiesta e presieduta, che sembra aver sbloccato anni di stallo. Adesso è il momento che alle parole seguano i fatti, a partire da una centrale unica per il controllo delle reti”, conclude Marcozzi.
 


 

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