Si riapre la vicenda della trasformazione del Civeta da consorzio a società a responsabilità limitata con capitale interamente pubblico. E si torna allâinizio di tutta la questione che nei mesi scorsi ha animato il dibattito tra le amministrazioni dei Comuni soci del Consorzio.
Dopo il ricorso presentato dallâavvocato Giuliano Di Pardo del Foro di Campobasso a nome delle amministrazioni comunali di Casalbordino, Monteodorisio, Pollutri e Villalfonsina il Tribunale Amministrativo Regionale ha stabilito la sospensione della trasformazione del Civeta e del nuovo Statuto firmato a metà dicembre dai rappresentanti degli altri comuni.
Dopo la sospensione il Tar ha fissato al 27 maggio la discussione nel merito del ricorso.
I giudici amministrativi hanno sottolineato lâesistenza di criticità nello Statuto del nuovo Civeta ânella parte in cui non prevede idonee garanzie di rappresentatività delle minoranza atte ad assicurare il controllo analogo congiuntoâ. Punti sollevati dai sindaci nei mesi scorsi e che li hanno portati a non aderire alla nuova società e non partecipare alla firma del nuovo Statuto. âLâimpostazione dello Statuto e in particolare le modalità e i criteri per la rappresentanza dei comuni allâinterno della società ,a nostro avviso, hanno rivelato un malcelato intento di escludere di fatto i comuni più piccoli dalla partecipazione, e quindi dalla gestione, della Società tradendo in questo modo lo spirito con il quale è nato il Consorzio, espressione dellâintero territorio e non solo dei due/tre comuni più grandiâ sottolinearono Filippo Marinucci (sindaco di Casalbordino), Catia Di Fabio (sindaco di Monteodorisio), Nicola Maria Di Carlo (sindaco di Pollutri) e Mimmo Budano (sindaco di Villalfonsina) a dicembre.