Zona industriale di Gissi: “Scandalose le condizioni”

Assessore Lino d’Ercole: “Assenza di totale manutenzione, si rischia la propria incolumità”

Redazione
14/01/2023
Attualità
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“Sono scandalose le condizioni in cui versa la superstrada”, informa il consigliere comunale di Gissi Lino d’Ercole, “che collega  la zona industriale di Gissi, di proprietà dell'Arap Abruzzo, che si allaccia con la provinciale 150 e la 154 e che collega con l'autostrada, strada diventata oramai un autentico colabrodo del manto stradale pieno di buche e dossi createsi per l'assenza totale di manutenzione dell'asfalto usurato ,cunette per la raccolta delle acque non più presenti o ricoperti da erbacce e detriti che impediscono lo scolo fino hai tombini, mancanza totale di segnaletica sia orizzontale che verticale e quello che ancora si può definire segnaletica del tutto rovinato e pressoché indecifrabile, semafori che dovrebbero regolare il traffico e garantire sicurezza nei pressi delle aziende sono praticamente distrutti e non funzionanti, le pensiline per la sosta degli operai in attesa dei pullman ricoperti da erba che ostruisce la visibilità (che viene tagliata una volta l'anno) e completamenti al buio con rischi enormi per i lavoratori che devono attraversare per poterli raggiungere e sostare, mancanza di rallentatori per garantire sicurezza totalmente assenti, illuminazione insufficiente spesso anche spento e mancante nei pressi delle aziende. Nonostante le aziende paghino canoni anche abbastanza sostanziosi per avere servizi, sistemazione e sicurezza, questi mancano totalmente. Anzi con il passare del tempo sta diventando quasi impraticabile poter transitare su questa strada che in aggiunta al degrado in cui versa anche la provinciale 150 a cui si allaccia, fa sì che i tanti pendolari esasperati che ogni giorno transitano per andare a lavoro rischino la propria incolumità oltre ai danni della propria autovettura, come il sottoscritto che essendo in primis un operaio che tutti i giorni va a lavoro presso un'azienda di questa zona, ma anche cittadino esasperato dalla mancanza assoluta di manutenzione da parte  dell'ente preposto di questa, che vorremmo chiamare strada.”

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