Concerti in ricordo di De André anche a Vasto e Pescara

In occasione dell’anniversario della morte in diverse città italiane cantate collettive per ricordare il cantautore

Alessio Di Florio
12/01/2023
Cultura
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«Il cuore d’Italia da Palermo ad Aosta si gonfiava in un coro di vibrante protesta» cantava Fabrizio Dé Andre in una delle sue canzoni più conosciute, «La domenica delle salme». Faber, come lo soprannominò affettuosamente l’amico Paolo Villaggio, si è spento l’11 gennaio di ormai ventiquattro anni fa. Anche quest’anno, nel giorno dell’anniversario, un cuore d’Italia si è unito lungo tutto lo Stivale. Un coro non di “vibrante protesta”, questa volta, ma di musica, canto, passione, di commozione e gratitudine per uno dei più grandi poeti della musica italiana.

Sono stati due gli appuntamenti in Abruzzo: Pescara e Vasto. A Pescara l’appuntamento è stato alle 18 in via dei peligni 89, organizzato dal Circolo Universitario. A Vasto ci si è ritrovati mezz’ora dopo presso il portale San Pietro in via Adriatica.

Il freddo non ha scoraggiato a Vasto decine di persone accorse per cantare insieme alcuni dei più celebri brani del cantautore genovese. Per oltre un’ora e mezza le note e i racconti di Dé Andre hanno riscaldato i presenti e animato la piccola piazza a pochi passi dal belvedere. Un lungo viaggio nella canzone di Dé Andre che è iniziato con “Andrea” per concludersi con “Bocca di Rosa”. Nell’ora e mezza dello spettacolo auto organizzato si sono intervallati “Una storia sbagliata”, “Dolce Nera”, “Il gorilla”, “La ballata dell'amore cieco”, “Amore che vieni amore che vai”, “Se ti tagliassero a pezzetti”, “Coda di lupo”, “Il Sogno di Maria”, “Fiume Sand Creek”, “Il pescatore”, “Un giudice”, “Quello che non ho”, “Avventura a Durango”, “Khorakhanè”, “Creuza de ma”, “Inverno” e “Il testamento”.

Le tante piazze che si sono riunite, compresa Vasto e Pescara, hanno dimostrato che sono passati ormai quasi cinque lustri dalla morte del cantautore genovese ma le sue canzoni continuano ad appassionare, ad essere cantate, conosciute anche dai giovanissimi, occasioni di ritrovo e di condivisione. Faber ha segnato un’epoca ma, allo stesso tempo, supera ogni epoca. In un’intervista disse che era stato calcolato ci volessero oltre otto ore solo per cantare tutte le sue canzoni dedicate al più nobile dei sentimenti. Ha cantato la voce di chi crede nella Pace e vuol opporsi alle guerre - tema quanto mai attuale a quasi un anno dall’attacco militare russo contro l’Ucraina e i timori di una nuova guerra mondiale – e dei senza voce che soffrono fino a cercare le morte nelle carceri – tema drammatico a pochi giorni dalla fine dell’anno che ha segnato il record di suicidi – fino all’umanità più profonda di coloro che vengono emarginati, scartati, disprezzati dalla società. 

 

 

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