La Kharkiv Symphony Orchestra protagonista del Concerto per il Nuovo Anno al Teatro Rossetti

Lino D'Avino
31/12/2022
Arte
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Sul palco del Teatro Rossetti di Vasto la Kharkiv Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Yuriy Yanko, si è esibita in uno splendido Concerto per il Nuovo Anno

La prima parte è stata caratterizzata dalla partecipazione del violoncellista Danilo Squittieri, musicista di fama internazionale, cresciuto al Conservatorio Perosi di Campobasso dove si è diplomato all’età di 17 anni. 

L’orchestra sinfonica ucraina è stata fondata più di cento anni fa e, visti i “teatri di guerra” attuali, va riconosciuta ai suoi componenti una grande forza di carattere e vitalità!

Il Maestro Yanko Ã¨ nato proprio a Kharkiv e tra i numerosi studi e riconoscimenti va menzionato soprattutto l’Ordine al Merito dell’Ucraina, ricevuto direttamente dal presidente. 

Il programma del concerto, primo tempo: Antonin Dvorak ( 1841-1904 ) Concerto per violoncello n. 2 in si minore, op. 104  1. Allegro  2. Quasi improvvisando: Adagio ma non troppo.  3. Finale: Allegro moderato.  Secondo tempo: Mendelssohn-Bartholdy  ( 1809-1847 ) Sinfonia No.4 “Italiana” in La maggiore Op.90  1. Allegro vivace   2. Andante con moto  3. Con moto moderato   4. Saltarello: Presto.

La serata è stata introdotta dal direttore artistico del Teatro, il Maestro Raffaele Bellafronte, poi sono intervenuti il sindaco Francesco Menna e l'assessore alla Cultura Nicola Della Gatta. Dopo il suo caloroso saluto, Menna ha ricordato l’uscita del nuovo disco di Bellafronte, dal titolo “Piano sonatas 12 Preludes” con Alessandro Deljavan al piano.  

Questo nuovo disco, ha sottolineato Bellafronte, è caratterizzato non solo dall’uscita del cd, ma anche da un doppio lp in vinile che caratterizza l’ascolto con un suono molto più caldo ed emozionante rispetto a quello del cd.

Della Gatta ha infine rimarcato che dall'inizio del nuovo anno il Teatro Rossetti ospiterà il primo cantiere cittadino finanziato dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza). 

Articolo e foto di Lino D’Avino

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