In Via Rimembranza, a Vasto, sorge una chiesa ottagonale a comandare il belvedere sul promontorio del golfo della città . Questa chiesa racchiude una particolarità unica in tutto il mondo.
La sua costruzione inizia il 14 settembre 1827, dopo la richiesta, da parte dei cittadini di Vasto a Papa Leone XII, di nominare San Michele Arcangelo patrono della città . Leggenda vuole, infatti, che fu il miracolo di San Michele a salvare la popolazione dalla pestilenza che colpì la cittadina abruzzese tra il 1817 e il 1818.
Sembra essere, a tuttâoggi, lâunica chiesa che conserva, oltre alla statua di San Michele posta sopra lâaltare, anche le statue degli altri Arcangeli, in tutto 7, con l'enunciazione dei loro nomi e funzioni: a partire dalla domanda âQuis ut Deus?â ("Chi è come Dio?â) apposta alla raffigurazione dellâArcangelo Michele.
La storia dei 7 arcangeli resta un mistero allâinterno della stessa ortodossia cattolica. Lâunico luogo biblico in cui si ha menzione esplicita dei 7 Arcangeli e dei loro nomi e funzione è il Libro di Enoch, opera giudaica postbiblica del I secolo d.C. e reputata canonica unicamente dalla Chiesa Copta e non dalla Chiesa Cattolica, la quale, anzi, più volte nel corso della storia ha messo un freno al culto degli arcangeli, accettando soltanto i nomi dei tre che vengono menzionati nei libri canonici: Raffaele, che nel Libro di Tobia afferma âIo sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signoreâ (Tb 12, 15); Michele, citato nel Libro di Daniele e nellâApocalisse del Nuovo Testamento dove è considerato il capo degli angeli (Ap 12,7) e riconosciuto come arcangelo nella Lettera di Giuda (Gd 9); Gabriele, che compare come angelo nellâAnnunciazione di Maria (Lc 1,26). Per il resto, basti citare la proibizione dellâinvocazione di Uriel (âFuoco di Dioâ o âLuce di Dioâ) come quarto arcangelo nel Concilio di Aquisgrana del 798, e lâultimo decreto a riguardo, Litteris Diei del 6 giugno 1992, tuttora in vigore, che afferma âè illecito insegnare e utilizzare nozioni sugli angeli e sugli arcangeli, sui loro nomi personali e sulle loro funzioni particolari, al di fuori di ciò che trova diretto riscontro nella Sacra Scrittura; conseguentemente è proibita ogni forma di consacrazione agli angeli ed ogni altra pratica diversa dalle consuetudini del culto ufficialeâ.
Ma allora, comâè possibile che in una Chiesa del XIX secolo, a Vasto, si trovi unâesplicitazione così forte del culto degli Arcangeli?
I 7 Arcangeli ricomparvero nel 1516 quando il sacerdote Antonio Lo Duca riscoprì le loro immagini nella volta della Cappella Palatina a Palermo, riaccendendo un ampio, seppur temporaneo, interesse di culto. Ma, rapidamente, il culto degli Arcangeli fu soppiantato da quello per lâAngelo Custode oppure condensato nel culto del solo Arcangelo Michele.
Ed è questo nodo che lega la Chiesa di San Michele di Vasto ai biblici o, meglio, mitici arcangeli: si insedia nel solco di una tradizione vasta e dalle molteplici sfumature che trasporta significati antichi, misteriosi. Essa è stata costruita su una ley lines, la Linea Sacra di San Michele che allinea perfettamente sette santuari e che, leggenda vuole, fu tracciata dal colpo di spada dellâAngelo nel suo scontro con il demonio, ricacciandolo nelle profondità dellâinferno.
A proteggere il culto dell'Angelo o degli Angeli, a Vasto, dall'altare trionfa San Michele con la sua spada al comando della schiera degli Arcangeli, ognuno con il proprio, divino, ruolo.