Denominazione indicativa che restituisce il livello e il peso dellâoperazione, On The Road, ad indicare il âdinamismo criminale degli indagati, che avevano coperto un area vastissima dove colpireâ. Accertati â31 episodi di furto di autovetture, del valore di circa 40/50 mila euro cadaunaâ, deferito a piede libero â1 soggetto per minorenne per furto di autovetturaâ, rinvenute âcirca 20 autovetture con relativa riconsegna ai legittimi proprietariâ, âmisura cautelarepersonale a carico di 6 persone (3 in custodia in carcere e 3, invece, agli arresti domiciliari), emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblicaâ.
Lâoperazione condotta dai Carabinieri di San Severosupportati da Comando Provinciale di Foggia, Sio del 10° Rgt Campania, Sat dellâ11° Rgt ccPuglia e da unità cinofile di Bari ha consentito âla presunta individuazione di un sodalizio criminale, con base operativa nel comune di San Severo, dedito in modo esclusivo a furti di autovetture di grossa cilindrata (Alfa Stelvio, Range Rover Evoque, Grande Cherokee, Maserati, del valore allâincirca di 40/50 mila euro cadauna) e motocicli tra ilnord della Puglia (prevalentemente lâAlto Tavoliere), il Molise (prevalentemente Termoli, Montenero di Bisaccia), lâAbruzzo (prevalentemente Pescara, Francavilla a Mare, Vasto, Silvi Marina, Campli) e le Marche (Grottammare)â.
Questi alcuni dei dettagli resi noti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia. âIl sodalizio avrebbe anche avuto una vera e propria divisione di ruoli, infatti emergeva una sorta di esperto
informatico, addetto allâapertura dei veicoli da asportare, mediante lâutilizzo di apparecchiature
elettroniche di nuova generazione, in particolar modo OBD, (on-board diagnostics), chiavi transponder decodificate, radar ed altri oggetti capaci da bypassare le centraline dei veicolo da asportare. Vi sarebbero, poi, gli âautistiâ dellâassociazione, i quali avrebbero avuto il compito specifico di effettuare il servizio di âstaffettaâ lungo le vie di fuga e ancora, vi sarebbero stati anche gli âaddettiâ alla guida dei mezzi rubati al fine di condurli in luoghi prestabiliti di occultamento, di elevate capacità alla guida. Infine, membriportanti dellâassociazione a delinquere in questione sarebbero i soggetti utilizzati per i canali estorsivi, i cosiddetti âcavalli di ritornoâ, soggetti che con la loro conoscenza del territorio e capacità intimidatoria, avrebbero avvicinato i proprietari dei veicoli rubati, ai quali chiedere il pagamento di notevoli somme di denaro al fine di riavere i propri mezzi. La spregiudicatezza del gruppo criminale, in particolar modo, sarebbe emersa nel corso delle indaginianche in due occasioni. In un caso il padre di un indagato si sarebbe vantato con gli altri sodali le particolari capacità predatorie del figlio, ritenuto riferimento anche sul piano tecnologico nellacommissione dei furti. In un altro caso, sul noto social Tik Tok, alcuni indagati avrebbero mostrato sprezzanti varie banconote con sullo sfondo un autovettura di grossa cilindrata probabile oggetto di furto commesso in precedenzaâ.
à questa la seconda operazione delle forze dellâordine contro reati predatori sulla direttrice Puglia-Abruzzo in poche settimane. A fine maggio il nucleo investigativo del Comando provinciale di Chieti ha eseguito, tra Chieti e Foggia, 8 misure cautelari (7 arresti e un obbligo di dimora) disposte dal gip del tribunale di Chieti su richiesta della locale Procura della Repubblica, per assalti ai bancomat avvenuti tra settembre ed ottobre 2021 a Miglianico, Canosa Sannita e Guardiagrele con un bottino complessivo di 76mila euro. Al vertice della banda, secondo gli investigatori, câera un esponente di un clan di cui alcuni membri sarebbero riconducibili ad un clan della Sacra Corona Unita. Le âmarmotteâ, gli ordigni esplosivi utilizzati per gli assalti ai bancomat, sarebbero state costruite anche nel campo rom di Stornara (provincia di Foggia) di cui si interessò la cronaca nazionale dopo lâincendio del 17 dicembre 2021 che provocò la morte di una bambina di due anni e del fratello di quattro anni.
âI reati contro il patrimonio e anche quelli che hanno a che fare con la detenzione e lo spaccio di stupefacenti sono quelli su cui rivolgiamo la maggiore attenzioneâ dichiarò il generale di Brigata Paolo Aceto, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, a margine della cerimonia per celebrare i 208 anni della fondazione dell'Arma, celebrata nella caserma "Rebeggiani" di Chieti, sede del Centro nazionale amministrativo. Aceto sottolineò che âcredo che nessun territorio ormai in Italia possa dirsiimmune da rischi di infiltrazioneâ della criminalità organizzata ma di essere rassicurato che âil tessuto socio economico abruzzese e molisano sia sano, e quindi le infiltrazioni, i rischi di infiltrazione su cui noi siamo sempre molto attenti, sono al momento circoscritti e speriamo di riuscire a contrastarli al meglioâ. Considerazioni documentate che ricorrono anche nelle relazioni semestrali della Direzione Investigativa Antimafia che non considerano i nostri territori neanche lontanamente paragonabili ad altri. I reati predatori, dai furti di auto agli assalti a bancomat e portavalori, sono la specializzazione di alcuni sodalizi pugliesi a partire dalle cosiddette âmafie cerignolaneâ sottolineò lâanno scorso in unâintervista (a margine della presentazione del suo libro sulle mafie foggiane avvenuto a Vasto presso la Nuova Libreria) il procuratore aggiunto di Foggia Antonio Laronga. Una realtà che coinvolge ampiamente, come dimostrano anche queste due ultime operazioni, la nostra provincia. Un territorio bellissimo, secondo Laronga, che è ancora largamente sano e per questo va assolutamente difeso disse a margine dellâintervista rilasciata.