Dall'Associazione civica Porta Nuova - Vasto riceviamo e pubblichiamo.
Sosteneva Marco Pannella che in Italia la difesa della legalità è un atto rivoluzionario. Forse non aveva torto.
Vorremmo chiedere ai candidati a sindaco impegnati in questa campagna elettorale, di cui abbiamo scorso i programmi, tutti interessantissimi ma generici, che almeno in questâultima settimana si impegnino almeno su alcuni punti strettamente attinenti alle norme e ai doveri istituzionali del Comune che ambiscono di amministrare.
Il primo impegno che chiediamo è lâattuazione del titolo II â Istituti di partecipazione- dello Statuto comunale, e in particolare:
1. Lâapprovazione del Regolamento sugli istituti di partecipazione e di consultazione dei cittadini, senza il quale restano sulla carta tutti gli istituti di partecipazione diretta previsti dal Titolo II dello Statuto (Artt. 12, 13, 24, 25, 26, 27). Ci pare che il fallimento del cosiddetto Tavolo per lâambiente, abbandonato dalle associazioni cittadine proprio per la mancanza di un regolamento, non sia qualcosa di cui lâAmministrazione uscente possa menar vanto.
2. Lâindizione con cadenza annuale delle cosiddette conferenze dei servizi, previste dallâArt. 40: âIl Sindaco indice entro il mese di settembre di ogni anno apposite conferenze dei servizi locali per esaminare lâandamento della qualità , quantità , efficienza ed efficacia dei servizi, [acqua, raccolta dei rifiuti, trasporti pubblici urbani, etc] formulando idonee soluzioni per il miglioramento di essi. A tali conferenze vengono invitate le associazioni e le organizzazioni interessate al servizioâ.
3. Lâadozione dello strumento del bilancio sociale (Art. 35), per mettere in chiaro ai cittadini come i loro soldi vengano spesi dal Comune: le priorità e gli obiettivi di intervento, i livelli di prestazione attesi e realizzati e soprattutto gli effetti prodotti dallâazione amministrativa.
I punti 1. e 2. sono in attesa da circa trentâanni. Il punto 3. (introdotto nel 2012) da una decina dâanni appena.
Il secondo impegno che chiediamo è di carattere ambientale.
Tutti, a parole, sono per la tutela dellâambiente. A parole. I siti delle società Puccioni spa ed Eco Fox srl, situati entrambi in via Osca, sono inseriti almeno dal lontano marzo del 2014 nellâelenco regionale dei siti potenzialmente contaminati redatto annualmente dalla Regione Abruzzo, per valori oltre la norma riscontrati nelle acque di falda. A norma di legge il Comune di Vasto, sin da allora, avrebbe dovuto chiedere alle aziende suddette di procedere alla cosiddetta caratterizzazione del sito, e, in caso di inerzia, provvedere dâufficio (naturalmente con relativo diritto di rivalsa).
La procedura, sempre a norma di legge, sarebbe di evidenza pubblica. Ma di pubblico, ad oggi, non câè stato niente, neppure lâintervento delle opposizioni. Sia chiaro che qui non parliamo di un atto auspicabile, ma pur sempre discrezionale, come il controllo della qualità dellâaria, o di una politica più o meno attenta alla difesa delle riserve naturali, eccetera. Parliamo di un dovere istituzionale del Comune, cui il Comune si sottrae ormai da sette anni; di una questione di rilevanza primaria per lâassetto di tutta lâarea industriale, su cui da anni tutto tace.
Ecco, è troppo se chiediamo ai candidati a sindaco di impegnarsi pubblicamente allâattuazione dello Statuto comunale? à troppo se chiediamo che per la zona industriale si impegnino al rispetto della legge?