âPer me lâarte è fonte di vita, è una dolce compagna che è sempre al mio fianco e non mi abbandona mai; condivide con me gioie e dolori e, soprattutto nei momenti difficili, mi sostiene sempre. à una compagna che non si può tradire, più la si conosce e più la si ama.â
Eâ con queste parole che lo scultore vastese Mario Pachioli esordisce nel suo sito web, un concetto che ha sempre trasmesso in tutte le sue opere sparse per il mondo specialmente in quelle opere realizzate per la propria città natia..opere che risultano essere poche rispetto allâamore che Mario Pachioli ha per la propria città .
Trattamento che in Italia viene riservato in questi termini finché le persone sono in vita e poi commemorate dopo la morte e non è giusto che un giorno questo artista nonché concittadino vastese riceva lo stesso trattamentoâ¦
Ma andiamo con ordine.
Lo scultore Mario Pachioli fin da giovane decise di trasferirsi a Firenze, la culla del rinascimento e dellâarte per eccellenza, frequentando lâAccademia delle Belle Arti diplomandosi nel 1973 sotto la guida del maestra Antonio berti, che dichiarò negli anni a seguire quanto segue: âLo scultore Mario Pachioli è stato mio allievo per quattro anni e cioè per tutto il corso, allâAccademia di Belle Arti di Firenze e lo ricordo con vivo affetto per la sua aderenza alla rispettosa disciplina degli insegnamenti, per il suo calore umano, per la civiltà dei suoi modi e lo ricordo anche per lâammirazione che avevo fin da allora e tanta più ho adesso, per il suo talento artistico.â
Subito dopo il diploma iniziò ad esser chiamato per grandi opere in tutto il mondo:
Primo Premio Scultura, concorso âCentro Turistico Giovanileâ, Firenze, 1973;
Mostra personale âGruppo Donatelloâ Firenze, 1975;
Premio âS. Egidioâ per la scultura, Firenze, 1976;
Invito per inserimento nel Contemporary Sculpture Center, con Greco, Manzù e Marini, Tokio, Giappone, 1980;
Mostra personale Palazzo dei Congressi, premiazione âAquila dâoroâ stemma realizzato per la Camera del Lavoro, Firenze, 1980;
Monumento a Padre Pio, Ospedale Civile di Vasto (Chieti), 1983;
Inserimento nei Musei Nazionali di Cracovia e Varsavia, Polonia, 1985 â 1986;
Monumento a Padre Pio, Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio, Firenze, inaugurato da Madre Teresa di Calcutta, 1986;
Trittico monumentale âResurrezioneâ a frontone per il cimitero di Casalbordino (Chieti), 1987;
Inserimento nel Museo Civico di Stia (Arezzo), con Annigoni, Berti, Manzù e Marini, 1988;
Monumento âAllâAgricolturaâ, Pollutri (Chieti), 1988;
15 pannelli âI misteri del Rosarioâ (100 cm x 100cm), Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio, Firenze, 1990;
Busto al âSenatore Giuseppe Spataroâ, Vasto (Chieti), 1992;
Commissione per un portale di 8 pannelli sulla vita di S. Pietro, Parrocchia di S. Pietro, Vasto (Chieti), 1992;
Monumento a âPadre Pio e il bisognosoâ, S. Nicandro Garganico (Foggia), 1993;
Mostra personale, Galleria del Mondo, Fremantle, West Australia, 1994;
Casa di Dante, âFirenze Immagine, Memoria e Prospettiveâ. Presentazione di un progetto per la realizzazione di una scultura per una piazza di Firenze, 1994;
Palaffari, Vetrina degli Artisti Contemporanei, Firenze, 1994;
Primo premio 1994, âRiconoscimento alla cultura artistica italianaâ, Rotary Club, Vasto (Chieti),1994;
Galleria Valiani, Pistoia, 1995;
Mario Pachiol e Anne Archer, Fondatrice Artist for Human Rights, Firenze, 2008
Monumento in onore dei Caduti di tutte le Guerre, Comune di Scerni (Chieti), 1995;
Invito alla mostra âFirenze: Arte e Telematicaâ nella Basilica di San Lorenzo, Firenze, organizzata dal Centro Internazionale per le Attività Artistiche Contemporanee, 1995;
Monumento in commemorazione del centenario della nascita di Raffaele Mattioli (Presidente della Banca Commerciale Italiana), Vasto (Chieti), 1996;
Busto a Padre Pio, Scerni (Chieti), 1996;
Inserimento nel Museo di SantâAntonio, San Buono (Chieti), 1996;
Inserimento nel Museo Nazionale del Bargello, Firenze, 1997;
Mostra antologica Basilica del Carmine, Firenze, 1997;
Mostre itineranti a Monterrey, Cancun, Saltillo, Città del Messico, Messico, 1997 e 1998;
Inserimento nel Museo Archeologico del INAH, Centro de Convenciones, Cancun, Messico, 1997;
Medaglia âLorenzo il Magnificoâ emblema della Biennale Internazionale Arte Contemporanea, Firenze, 1997;
Premio âIl Golfo DâOro â Stefania Rotoloâ XVI° Edizione. Riconoscimento alla carriera artistica, Vasto (Chieti), 1998;
Monumento a Padre Pio, Chiesa di S. Remigio, Firenze, 1998;
Medaglione commemorativo a Enrico Caruso, Villa Gisella, Firenze, 1999;
Medaglia a Filippo Palizzi, commemorazione del centenario della morte, Museo Archeologico Palazzo Davalos, Vasto (Chieti), 1999;
Gruppo scultoreo âIl Presepe, Natale 2000â, Chiesa di San Remigio, Firenze, 2000;
Busto a Padre Pio, Piazza San Remigio, Firenze, 2001;
Medaglia commemorativa per la santificazione âSan Pio da Pietrelcinaâ, Città del Vaticano e San Giovanni Rotondo (Foggia), 2002;
Premio âLorenzo il Magnificoâ Biennale Internazionale Arte Contemporanea, riconoscimento alla carriera artistica, Firenze, 2003;
Premio âS. Micheleâ, riconoscimento alla carriera artistica, Vasto (Chieti), 2005;
Scultura commemorativa âGreta Garboâ nel centenario della nascita, Firenze, 2005;
Onorificenza âMedaglia Beato Angelico patrono universale delle arti e degli artistiâ, riconoscimento alla carriera artistica, Firenze, 2005.
Ebbene, 32 anni di opere e riconoscimenti e solo tre opere per la sua Vasto: non vi sembrano pochine per uno scultore che ha ricevuto il premio alla carriera alla Biennale di Firenze e che, come avrete potuto leggere, ha molte opere realizzate a Firenze e nel mondo? Stiamo parlando di uno scultore che ha ricevuto attestati di stima e coltivava unâamicizia profonda con un certo Franco Zeffirelli che dichiarava quanto segue del nostro concittadino: âA Mario Pachioli, sbalorditiva reincarnazione dei nostri Grandi, mano e spirito, che può ancora restituirci intatti i valori che possono rifiorire ancora. Con la mia più sincera ammirazione e amicizia. Franco Zeffirelli.â
Nella motivazione al premio âMedaglia Beato Angelico patrono universale delle arti e degli artistiâ. Come riconoscimento alla carriera artistica, a Firenze nel 2005 la commissione si esprimeva in questi termini: âPer la sua scultura che parte da un rigoroso studio accademico che, liberandosi dalla soluzione oleografica, giunge a realizzazioni originali, adattando le sue immagini al suo mondo interiore, donando ad esse leggerezza e drammaticità , fino ad esprimere movimento a queste figure, quasi liberandole dai fluenti impasti della materia di cui sono composteâ.
Non solo,. ha incontrato nella sue mostre personaggi del mondo dello spettacolo come la ballerina Carla Fracci, lâattrice statunitense premiata con lâOscar Anne Archer, il regista Mario Monicelli, autorità del mondo ecclesiatico come il Cardinal Ersilio Tonini, il critico Paolo Levi di Mondadori Editore ecc. Insomma. tanta fama nel mondo, ma non nella sua Vasto dove lâultima delusione in ordine di tempo risale al 2019 quando gli fu commissionata una statua del Palizzi da posizionare sulla balconata del Belvedere Romani da parte dellâattuale amministrazione comunale che dopo 6 mesi di duro lavoro da parte del nostro scultore si vide naufragare lâopera per non ben precisati motivi da parte della giunta Menna, buttando al vento una miniatura della statua che fu anche esposta in una vetrina del centro della città â¦
Un trattamento deplorevole ed insensibile da parte dellâamministrazione sia verso un artista che voleva dare tanto alla città e che invece ha ricevuto solo porte in faccia costringendo lâartista a firmare alcune opere realizzate a Firenze non più scrivendo âMario Pachioli â Vastoâ ma âMario Pachioli â Firenzeâ, sia verso lâarte che dovrebbe essere linfa vitale per lo sviluppo culturale di una città ricca di storia come Vasto.
Insomma, due facce della stessa medaglia che spero in un futuro prossimo diventino una sola e che sia quella del rispetto e della stima reciproca tra il nostro scultore e le istituzioni comunali magari attraverso il commissionamento di unâopera che ridia a Mario lâorgoglio di essere vastarolo e la fierezza di poter scrivere nelle sue opere âMario Pachioli â Vastoâ e non più Firenze ed allo stesso tempo rimettere al centro la cultura dopo le recenti âscomparseâ illustri dal cartellone estivo degli eventi del Siren Festival e del Vasto Film Festival che tanto avevano dato a livello dâimmagine e di turismo alla città .
Sperando in questa inversione di tendenza da parte delle istituzioni (con almeno una lettera di scuse da parte dellâattuale amministrazione per quanto fatto ad un artista di così tanto pregio) mi auguro che quanto prima il nostro Mario possa essere felice di ritornare nella sua Vasto visto che son due anni che quella felicità gli è stata scippata⦠perché le persone non vanno commemorate da morte ma valorizzate da vive, essendo Mario un vastese verace.