Eâ Alessio Brancaccio a immortalare con un video sul suo canale you tube, lâorsa Amarena, la più famosa dâAbruzzo, a Pescina, in provincia dellâAquila, in pieno centro abitato.
Un video che fa il giro della stampa nazionale divenendo virale. Dice Alessio Brancaccio: âSi tratta di una femmina adulta che probabilmente si è spinta fino giù in paese dal vicino Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise per trovare qualcosa da mangiare per lei stessa e per i suoi piccoli. Mi fa specie come nel Terzo Millennio, vi sia ancora della gente locale che scappa dall'orso, pur sapendo benissimo che ormai da anni esso è un animale che caratterizza l'ambiente protetto dell'entroterra marsicano e quindi con esso dovrebbero esistere pacifici canoni di convivenza, ma a quanto pare non risulta ancora, a testimonianza che la convivenza tra uomo e orso anche in una regione come l'Abruzzo dove è presente da anni, è ancora complicata.â
Lâorsa chiamata Amarena perchè è ghiotta di frutti di bosco è già molto nota per altri avvistamenti.
Nel pomeriggio del 21 maggio, probabilmente dopo aver mangiato polli e galline allâinterno di una stella è scesa verso la piazza di Pescina, dove con grande sorpresa delle persone ha iniziato a correre per strade e vicoli. In serata lâorso è stato avvistato nel centro abitato di Trasacco, della Marsica. Questa volta a incontrarlo è stata una famiglia che stava rientrando a casa.
Il Centro riporta la notizia che è stato catturato un cucciolo dâorsa, chiamato Juan Carrito, che aveva attraversato il centro urbano di Celano, probabilmente è uno dei cuccioli di Amarena.
Il direttore del Parco nazionale dâAbruzzo, Luciano Sammarone ha fatto partire il pattugliamento per unâattività di monitoraggio costante degli orsi marsicani e di stima dei danni segnalati negli allevamenti. «Abbiamo motivo di credere che quella di Pescina sia Amarena», spiega Sammarone, «unâorsa che ha perso qualunque diffidenza nei confronti dellâuomo diventando un esemplare che in gergo classifichiamo come confidente e problematico. Probabilmente gli animali che fanno irruzione nei centri abitati perdono lâorientamento, attirati anche dal cibo facile. Per questo chiediamo ai sindaci dei comuni più a rischio di predisporre delle ordinanze per la raccolta della frutta dagli alberi e la messa in protezione delle stalle.»