"Compagno Adulto", corso di formazione dell'associazione Asperger Abruzzo

13/05/2021
Associazioni
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L'associazione Asperger Abruzzo propone un corso per la formazione del cosiddetto "Compagno Adulto".

La figura del Compagno Adulto nella nostra regione è una figura inesistente e sconosciuta nonostante venga richiesto nelle diagnosi per adolescenti e adulti autistici ad alto funzionamento.e nonostante sia fondamentale per il passaggio dall'età infantile all'età adolescenziale, e dall'età adolescenziale all'età adulta.

Il Compagno Adulto è una figura che accompagna anche l'adulto ad entrare nel mondo del lavoro, nel mondo sociale o che semplicemente accompagna la persona autistica a svolgere i compiti di vita quotidiana in autonomia, fare la spesa, caricare una lavatrice, prendere un autobus, saper chiedere un'informazione fuori dal contesto familiare.

Il Corso si svolgerà in via Carducci 83, Pescara, Interno 2. Per informazioni contattare il cell. 348-0109675

CHI E' IL COMPAGNO ADULTO? Si tratta di un giovane psicologo, educatore, formato, che affianca il terapeuta per svolgere una funzione intermedia tra l'adolescente/adulto e lo psicoterapeuta che ha in carico il/la ragazzo/a. Il ruolo del compagno adulto è di accompagnare la persona nelle attività quotidiane e all'interno dei suoi spazi (studio, gioco, attività sportiva, un'uscita per svago ecc.), condividendo situazioni e attività che fanno parte dell'esperienza concreta della vita del/la ragazzo/a e che spesso gli creano enormi difficoltà. Inoltre, aiuta l'adolescente/adulto a tradurre il mondo neurotipico, applicando le regole sociali apprese in terapia e gestendo al meglio le proprie attivazioni emotive. Il compagno adulto deve avere un'attitudine al confronto assertivo e al senso critico anche verso la propria cultura di appartenenza (mondo neurotipico), cercando di comprendere l'ottica autistica in ogni circostanza; allo stesso tempo deve cercare di contenere in modo calmo e fermo le intense reazioni emotive che spesso hanno le persone autistiche in rapporto con il contesto neurotipico. Infine, collabora con la famiglia della persona autistica senza interferire ma cercando di potenziare le risorse dei vari componenti del nucleo familiare, rispettando abitudini, regole e obiettivi terapeutici.

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