à intervenuto ieri, in V Commissione della Regione Abruzzo, Antonio Borromeo, Presidente dellâassociazione âPapi Gumpâ. Al centro dellâaudizione, il Progetto di Legge n.177/2021 di iniziativa consiliare, con oggetto âDisposizioni relative alle comunicazioni ai minori con genitori separati e situazioni assimilabiliâ.
âRingrazio la Commissione per avermi invitato ad intervenire su un argomento molto importante che riguarda i minori e la famiglia con genitori separatiâ ha dichiarato Borromeo che sta dedicando la sua vita a questa problematica.
âHo percorso a piedi lâItalia, uscendo dai confini fino ad arrivare Bruxelles per evidenziare alle Istituzioni gli aspetti più marcatamente sensibili: il rapporto con i figli dopo la separazione e le tragedie che nascono nel segreto delle mura. Dal 2006, anno in cui è stata approvata la legge n. 54, il mondo dei separati è stato male affrontato e male interpretato, da tutte le Istituzioni coinvolte, determinando una situazione allarmante per le conseguenze e i risvolti paradossali, drammatici e complessiâ.
âRitengo â ha detto Borromeo nel suo intervento â che le responsabilità ricadano, comunque, su tutte le Istituzioni interessate, Enti territoriali, scuola e Giustizia e Ordini avvocati. Tutte interessate in forma diversa ad affrontare il problema nel modo che si è rilevato poi contrario agli interessi del minore. Infatti le storie familiari sono sulle pagine dei giornali, delle riviste giudiziarie e nei talk show della TV. à mancata la regia unica, il coordinamento diretto sulle decisioni e soprattutto la volontà di trovare una soluzione vera nellâinteresse dei minoriâ.
âRitengo â ha proseguito il Presidente dellâAssociazione Papi Gump â che lâIstituzione Regione possa intervenire sulla materia, in modo competente e fattivo, attivando gli strumenti a disposizione. Già corre in altre Regioni una proposta seria che mette a riparo garanzie e diritti, con una disciplina comportamentale sin dal momento della separazione, che diventa una linea guida soprattutto per la Giustizia. Il problema fondante, infatti, sono i servizi sociali di alcune realtà , i quali ritenendo di dover rispondere al Giudice secondo quanto pensano, svolgono le proprie attività senza procedura e senza la partecipazione degli interessati in modo attivo. Non solo: gli stessi rifiutano lâaccesso agli atti anche agli avvocati, rimandandoli al Magistrato di turno. La nostra Regione potrebbe, con questo provvedimento, fare da apripista a tutto il Paese e sin dâora la ringrazio innanzitutto per aver ascoltato le nostre proposte che abbiamo depositatoâ ha concluso Antonio Borromeo che ha auspicato che il Disegno di Legge venga approvato da tutte le forze politiche senza alcuna distinzione per il solo bene dei minori e delle loro famiglie.