Il Dirigente Fuiano: “Prolungare l’anno scolastico?“

“E’ necessario investire sulle infrastrutture e sulla formazione”

Nino Fuiano
10/02/2021
Attualità
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E’ di queste ultime ore la polemica sul prolungamento delle lezioni a scuola. Premesso che stiamo ragionando su una notizia giornalistica nata dalle dichiarazioni dell’On. Fusacchia e che non ci sono comunicazioni ufficiali da parte di un governo che non ancora si insedia, desidero fare alcune considerazioni.

La prima riguarda il lavoro dei docenti e di tutto il personale scolastico a cui va detto un grazie vero e sincero per quanto hanno garantito e continuano a garantire in termini di didattica ai nostri ragazzi. Docenti che hanno lavorato e si sono spesi per garantire la continuità, la vicinanza, l’apprendimento ai loro alunni.

La seconda tocca il tema della DAD o meglio della Didattica Digitale Integrata, un approccio che sicuramente va perseguito ma nella sua corretta accezione. Non è e non potrà mai essere sostitutivo della relazione formativa in presenza che garantisce quella dimensione “calda” dell’apprendimento indispensabile per un insegnamento che voglia costruire competenze solide e mature. Ci vuole appunto una dimensione di Didattica Integrata e complementare.

La terza sfocia nel vero tema dolente e drammatico. I dati riportati oggi da Unicef sulle esperienze di bambini e genitori con la didattica a distanza certificano il danno gravissimo causato in questi mesi al diritto all'istruzione di centinaia di migliaia di studenti dovuto ad elementi strutturali che nulla hanno a che fare con le scuole. Il 27% delle famiglie non ha potuto disporre di una tecnologia adeguata durante il blocco oltre il 6% dei bambini, secondo lo studio, non avrebbe potuto prendere parte alle attività di apprendimento a causa di problemi di connessione internet. L'Italia e' 19esima tra i paesi UE per sviluppo delle connessioni: la rete fissa a banda larga copre meno di un quarto delle famiglie contro il 60% della media europea. Sono questi alcuni dei motivi reali che hanno provocato danni enormi. Il Covid19 poteva essere una variabile imprevista e imprevedibile, il deficit strutturale che affligge l'Italia quando si tratta di infrastrutture digitali non poteva esserlo. In questo scenario i docenti sono stati impegnati a garantire la scuola ai nostri ragazzi. A loro il nostro grazie. Da questo dobbiamo ripartire.

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